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Le criticità del nuovo codice doganale sotto la lente del Propeller labronico

Hanno partecipato al confronto esperti, soci e ospiti tra cui molti giovani tirocinanti

di REDAZIONE SHIPPING ITALY
26 Novembre 2024
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Livorno – Il recente incontro, organizzato dal Propeller di Livorno, a pochi giorni dalla riconferma della presidente Maria Gloria Giani nel Comitato di Presidenza Nazionale del Propeller con delega sul Mar Tirreno Occidentale, ha affrontato il tema doganale alla luce della nuova legge entrata in vigore il 4 ottobre scorso e da subito molto discussa da tutte le categorie interessate. Si è trattato del primo appuntamento del nuovo anno sociale del club livornese che nell’occasione ha inaugurato un percorso orientato ad avvicinare sempre più i cittadini, e in particolar modo i giovani, al mondo portuale e dello shipping.

Alla serata sono intervenuti Pasquale Dioguardi, ex funzionario dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e l’avvocato Piero Bellante dello Studio Legale Bellante & La Lumia di Verona. Gli esperti sono stati introdotti dalla presidente Giani e dal consigliere Luca Brandimarte, con il dichiarato intento di formare e confrontarsi su questo tema molto tecnico e non semplice con gli ospiti partecipanti, tra cui molti spedizionieri doganali, ma anche giovani tirocinanti.

Entrando nel merito, prima dell’entrata in vigore nel mese scorso delle Disposizioni Nazionali Complementari al Codice Doganale dell’Unione, introdotte dal Decreto Legislativo 26 settembre 2024, n. 141, che ha riorganizzato il quadro di riferimento per adeguare la normativa nazionale a quella europea, la legge doganale italiana, costituita dal Testo Unico Legge Doganale (Tuld) non aveva subito variazioni per più di 50 anni, come ha ricordato Dioguardi che ne ha poi illustrato le nuove disposizioni.

Il funzionario delle Dogane ha spiegato le principali novità introdotte dal Codice sottolineandone innanzi tutto  la snellezza, essendo composto da circa un terzo degli articoli del testo che è andato a sostituire, che riguardano: il rapporto doganale, con il chiarimento dell’inclusione dell’Iva all’importazione tra i diritti di confine; la rappresentanza doganale; il riordino e semplificazione del quadro normativo sanzionatorio con una diversa razionalizzazione delle sanzioni penali per il contrabbando e di quelle amministrative, e il potenziamento dello sportello unico doganale e dei controlli (Sudoco). E’ stato però notato che alcune semplificazioni sono forse andate a complicare alcuni aspetti invece di facilitarli lasciando anche lacune nel loro percorso, probabilmente per la fretta di redigere il testo, che è stato infatti completato in un mese e mezzo. In ogni caso, ha rassicurato Dioguardi, il governo avrà 24 mesi dalla data di entrata in vigore per apportare rettifiche, eha auspicando infine che il testo, una volta revisionato, possa essere più in linea con la tendenza che si registra nell’Unione Europea di andare verso una dogana snella, moderna e non ostile.

L’avvocato Piero Bellante, esperto di diritto doganale, docente universitario, oltre che autore di testi in materia – di cui SHIPPING ITALY  riporterà a breve un contributo personale sul tema – nella sua esposizione sul nuovo Codice ha evidenziato l’eliminazione inopportuna dello strumento della controversia doganale, e, tra le maggiori criticità,   l’assimilazione dell’Iva al dazio di confine in quanto provvedimento contrario a quanto sancito dal Codice Doganale dell’Ue, dalla giurisprudenza a livello unionale e di cassazione, e il profilo sanzionatorio che – prevedendo la fattispecie del reato di “contrabbando” anche in caso di semplici errori formali nelle pratiche doganali svolte dalle imprese di spedizioni internazionali nel commercio internazionale – espone  gli operatori al rischio di contenziosi penali e a gravi sanzioni amministrative, dato che il reato scatta con un mancato incasso di dazio e Iva superiore a 10.000 euro: una soglia facilmente raggiungibile nelle dichiarazioni doganali.

Secondo l’avvocato Bellante le lacune nella riforma sono state causate dalla necessità di rispettare scadenze stringenti, ma si è detto fiducioso che, data la richiesta unanime di correttivi da parte degli operatori, la normativa verrà migliorata in tempi brevi.

Al termine dell’approfondimento sul tema doganale la presidente Maria Gloria Giani ha presentato ai partecipanti la nuova socia Giada Camilleri, una giovane appena rientrata in Italia dopo un’esperienza di studi universitari e di lavoro nel settore della logistica portuale in Inghilterra.

C.G.

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