Gli operatori del porto di Piombino scendono in campo a favore del rigassificatore
Le aziende attive nello scalo chiedono che la Italis Lng vi rimanga anche oltre il 2026

C’è anche chi dice sì al rigassificatore di Piombino, e alla sua permanenza nello scalo toscano anche oltre la data del 2026. Sono gli operatori del porto toscano, riuniti in Asamar, che nei giorni scorsi hanno fatto pervenire alle testate locali una missiva nella quale sottolineano i vantaggi che si sono osservati finora con l’arrivo e l’entrata in operatività della ex Golar Tundra, ora ribattezzata da Snam Italis Lng.
Il primo e più evidente – sottolineano nella lettera Agenzia marittima Mixos Ivo Miele Servizi Marittimi Piombino, Piloti Porto Piombino, Freschi Alessandro & c. Shipping and Forwarding Agency, Gruppo Ormeggiatori e Barcaioli porto di Piombino, D’Arienzo s.r.l. e Stmp Piombino – è quello di avere almeno in parte rivitalizzato lo scalo, che grazie al rigassificatore ha assistito nell’ultimo anno e mezzo allo svolgimento di 50 operazioni con navi metaniere. Traffici che hanno generato benefici agli stessi operatori portuali – ma secondo questi anche all’indotto (alberghi, ristoranti e così via) – pur in assenza della possibilità di programmare investimenti, data la autorizzazione di durata solo triennale alla permanenza della nave a Piombino.
Meno evidente ma pure importante è il miglior presidio in termini di sicurezza, data oggi la disponibilità 24 ore al giorno di quattro rimorchiatori portuali, che si sono rivelati fondamentali ad esempio lo scorso agosto, quando si era sviluppato un principio di incendio sulla nave Freccia Gialla di Corsica Ferries impiegata nei collegamenti con l’Elba.
Oltre a queste ragioni, secondo gli operatori vanno anche considerati i possibili vantaggi competitivi che la prossimità al rigassificatore potrebbe offrire alla nuova acciaieria e alle aziende manifatturiere che dovessero insediarsi nell’area, sullo sfondo peraltro di un contesto geo-politico globale ancora incerto (vedasi lo stop al passaggio del gas russo dai metanodotti ucraini). Da cui l’auspicio che il rigassificatore possa restare a Piombino “ben oltre il 2026”.
Secondo gli accordi con gli enti locali presi all’epoca della sua installazione, la Fsru Italis Lng, in precedenza Golar Tundra, a partire dalla metà del 2026 dovrebbe essere ricollocata al largo di Vado Ligure, sulla base di una disponibilità offerta dall’allora presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Su questa prospettiva si è però espresso negativamente il suo successore Marco Bucci, mentre parallelamente è emersa l’ipotesi di un trasferimento della nave rigassificatrice a Gioia Tauro, dove potrebbe servire l’industria del ‘freddo’ per l’export agroalimentare.
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