Jens Peder Nielsen sarà il nuovo managing director di Adria Port a Trieste
Al manager in arrivo da Samer Seaports & Terminals (Dfds) spetterà il compito di realizzare il nuovo terminal multipurpose controllato dall’Ungheria

Dal prossimo mese di maggio, secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY, l’esperto manager danese Jens Peder Nielsen lascerà Samer Seaports & Terminals (Dfds) per diventare il nuovo managing director di Adria Port, la società che avrà il compito di realizzare il nuovo terminal multipurpose controllato dall’Ungheria e destinato a sorgere a Noghere, nelle aree ex Aquila del porto di Trieste. Nel 2020 a vendere l’area di 320 mila mq furono le società italiane Teseco e Seastock; a suo tempo era stato comunicato che l’operazione prevede un investimento complessivo di 100 milioni di euro tra acquisto, messa in sicurezza ambientale e sviluppo del progetto.
Fino al prosismo mese di aprile Nielsen guiderà le attività in banchina della compagnia di navigazione danese Dfds nello scalo giuliano come ha fatto negli ultimi 7 anni, essendo arrivato a Trieste dalla precedente esperienza al terminal container vado gateway di Vado Ligure.
A proposito invece di Adria Port, lo scorso autunno sono stati avviati i lavori di costruzione presso il canale navigabile; le prime opere di banchinamento sono state affidate a un raggruppamento di aziende guidato da Taverna e di cui fanno parte anche Rcm Costruzioni e Vianini, per un valore dell’appalto di circa 33 milioni comprendente anche dragaggi e interventi di collegamento alla viabilità.
Una nota della locale port authority la scorsa estate spiegava che “i lavori di banchinamento risulteranno in un accosto di 350 metri di lunghezza con una profondità di fondale da 11 metri. La riqualificazione dell’area ex-Aquila vedrà protagonista la società pubblica ungherese Adria port che opererà come terminalista e vedrà creare un corridoio intermodale diretto con l’Ungheria per l’import-export di merci”.
Secondo i progetti banditi dall’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico orientale, con il banchinamento parziale del terminal ro-ro Noghere nel porto di Trieste, le stime parlano di “un volume aggiuntivo di traffico pari a 300.000 Teu equivalenti, con una quota modale ferroviaria pari a 2.500 treni/anno”.
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