Riforma portuale e nomine dei presidenti di Adsp ostaggio dei contrasti fra Lega e Fratelli d’Italia
Il viceministro Rixi prende tempo e sposta alla prossima primavera un primo step del progetto di riordino annunciato

Rapallo (Genova) – La riforma portuale e le nomine dei presidenti di Autorità di sistema portuale arriveranno “sostanzialmente a breve” ma al momento ancora non si vedono. Oggi, 31 gennaio, scadeva il termine per presentare le candidature a diventare numero uno della seconda tornata di port authority in cerca di timoniere.
Secondo quanto appreso però da SHIPPING ITALY, nonostante le rassicurazioni del viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, intervenuto alla terza edizione del “Shipping, Transport & Logistic Forum” di TeleNord, sia la riforma portuale che le nomine dei prossimi presidenti sono attualmente vittima di un’impasse generato dalle tensioni fra Lega e Fratelli d’Italia. I due partiti di Governo, infatti, stanno dando vita a un braccio di ferro dove il partito di Giorgia Meloni intende far valere il proprio peso (inteso come voti e consenso elettorale), mentre quello di Matteo Salvini (che non è un mistero avrebbe voluto e vorrebbe guidare personalmente il Ministero degli Interni) intende ora tenere per sé il maggior numero possibile di caselle nei vari scali d’Italia.
Finché le tensioni non si saranno risolte o non saranno trovati compromessi accettabili, a farne le spese saranno, in materia di trasporti, la riforma portuale e le nomine dei presidenti.
Anche per questo il viceministro Rixi da Rapallo non ha potuto fare altro che ‘prendere tempo’ e promettere l’imminente azione di riforma dell’ordinamento portuale, alla quale peraltro starebbero offrendo il proprio contributo dietro le quinte Pasqualino Monti (per Fratelli d’Italia) e Zeno D’Agostino (per la Lega).
“All’orizzonte vicino c’è la creazione di questa società che dovrebbe gestire il sistema logistico nazionale soprattutto negli investimenti e nella gestione delle opere” ha affermato il viceministro rispondendo alla domanda su quali siano le prossime novità sull’attesa riforma che, sempre secondo indiscrezioni, potrebbe prendere forma con un primo decreto legge entro l’estate. “Un sistema parcellizzato ha bisogno di trovare dei punti di unione e quindi delle regole comuni per riuscire ad attirare capitali dal mercato, ma soprattutto ad avere un programma nazionale di investimenti che ci consenta anche di collegarci alla rete ferroviaria che verrà realizzata e a quella stradale”.
Rixi ha poi aggiunto: “Stiamo parlando di incrementare notevolmente gli investimenti sui porti, di 5 o 6 volte rispetto alla media attuale, e anche sulle ferrovie (si parla di investire nei prossimi dieci anni circa 150/200 miliardi). Abbiamo un obiettivo: rinnovare completamente un Paese che deve diventare un hub logistico, deve aumentare la capacità portuale nel suo complesso, abbiamo bisogno di coinvolgere tutti i grandi operatori internazionali e avere tutti i player”.
Altro capitolo è stato appunto la nomina dei presidenti di Autorità di sistema portuale. “Noi pensiamo nei prossimi 2 o 3 mersi di avere forti novità su questo e stiamo procedendo poi anche alle procedure di nomina dei presidenti di Adsp” sono state le parole del viceministro. Che ha poi ricordato come oggi scade il bando anche per la seconda tornata di port authority: “Tranne due Adsp che scadono nel 2026, e per le quali il Governo deve capire cosa vuole fare, tutte le altre verranno nominate sostanzialmente a breve”.
Quanto a breve? “Le procedure – è la risposta – prevedono le condivisioni con i presidenti di Regione, i passaggi alle Commissioni di Camera e al Senato. Si è cercato di allineare tutte le scadenze perché vorremmo fare in modo che il sistema portuale si possa rinnovare anche con una visione complessiva, anche perché la nuova società in qualche modo avrà anche la funzione di gestire tutte le manutenzioni straordinarie, i dragaggi e prevedibilmente anche le nuove opere che oggi vengono gestite dalle singole Adsp. I nuovi presidenti in carica avranno anche una trasformazione, probabilmente verranno fatti anche alcuni ritocchi sugli elementi che hanno creato qualche problema anche dal punto di vista legislativo”.
Poi ancora: “Abbiamo piani regolatori con regole diverse, spesso ci sono sistemi informatici diversi, stiamo cercando di fare una piattaforma comune e tutto questo si deve inquadrare in una strategia generale. Per la riforma portuale faremo un primo step entro la primavera”.
Rixi in conclusione ha fornito questi ulteriori elementi per tracciare l’identikit del riordino portuale atteso: “Noi oggi abbiamo una serie di Autorità portuali che sono in deficit cronico dal punto di vista economico e altre che sono invece tranquillamente in utile, quindi in prospettiva bisognerà anche fare delle norme per riallineare anche la produttività delle singole Adsp. Bisogna fare in modo che si efficienti l’intero sistema e che si trovino condizioni anche di trattamento simile nei diversi scali del Paese. Questo ci consentirà di dare all’estero un’offerta comune che non è il singolo porto ma la somma complessiva dei porti italiani perché l’obiettivo di questo Paese è arrivare nei prossimi anni a essere il primo paese marittimo d’Europa e avere più capacità portuale ad esempio dell’Olanda e di altri paesi europei che oggi invece ci superano per numero di Teu”.
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