E’ morto Rino Canavese, storico presidente della port authority di Savona
Se ne ‘è andato all’età di 76 anni colpito da infarto mentre si trovava nella sua abitazione nel Ponente ligure. Si era sempre battuto per gli interessi delle banchine

All’età di 76 compiuti da poche settimane se n’è andato, colpito da un infarto mentre si trovava nella sua abitazione a Savona, Cristoforo (Rino) Canavese, attuale componente del Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e storico presidente dell’Autorità portuale di Savona.
Nato il 10 febbraio 1949 nella città della Torretta, laureato in ingegneria, a metà degli anni ’90 Canavese fu anche un esponente parlamentare eletto nelle file di Forza Italia e della Lega Nord. Si era laureato in Ingegneria civile idraulica nel 1974 all’Università di Genova con una specializzazione in costruzioni marittime portuali; fino al 1976 lavorò dapprima in Fincosit, poi in Fiat fino a quando entrò all’interno dell’Ente autonomo del porto di savona nel 1976 assegnato al Servizio Tecnico. Dell’ente era stato, dal 1976 al 2012, prima responsabile dell’ufficio tecnico, poi segretario generale e infine presidente.
Nello scorso decennio aveva operato come consulente per diverse società del Gruppo Gavio tra cui l’Interporto Cim di Novara e Rivalta Terminal Europa, oltre a rivestire il ruolo di Consigliere del’amministrazione anche per l’Autostrada dei Fiori e dell’Interporto Vio di Vado Ligure.
Dall’agosto del 2004 fino alla fine del 2012 aveva guidato in qualità di presidente l’Autorità portuale di Savona contribuendo in maniera determinante ad esempio al consolidamento di Costa Crociere con un proprio terminal dedicato e alla costruzione della nuova piattaforma multipurpose di Vado Ligure aggiudicata poi ad Apm Terminals e oggi operativa sotto il nome di Vado Gateway. Quell’opera è stato il primo esempio di project financing di un terminal container in Italia con una quota di cofinanziamento in capo al privato pari a 150 milioni di euro.
Dal 2008 al 2012 Canavese era stato anche vicepresidente dell’Associazione nazionale delle Autorità portuali (Assoporti). Nel 2005 fu lui a promuovere la costituzione dell’Associaizone dei porti liguri (Ligurian Ports), di cui ricoprì anche il ruolo di presidente, e nei primi anni Duemila lavorò con il Governo di allora sulle tematiche dell’autonomia finanziaria inserite poi nella Legge Finanziaria del 2006.
Prima di diventare presidente, dal 1996 al 2004 ricoprì il ruolo di segretario generale dell’Autorità portuale di Savona avviando nuove attività nel settore dei passeggeri (traghetti e crociere), dei prodotti alimentari (con il terminal Monfer) e soprattutto lavorò sempre per avviare un processo innovativo per la gestione del vettore ferroviario con trazione dei treni merci dalle banchine portuali ai terminal interni. Con la sua port authority finalizzò direttamente anche l’acquisto di alcuni locomotori.
Come detto, prima di mettere la sue esperienza al servizio del porto di Savona, fu eletto alla camera dei Deputati nelle file di Forza Italia durante la XII Legislatura lavorando presso la Commissione Trasporti e e seguendo in modo particolare la legislazione in materia di riforma portuale e di Piano Generale Trasporti.
Di lui si ricordano in particolare la competenza in materia di logistica e di portualità, oltre che la determinazione nel far valere prima a Roma e più recentemente a Genova, all’interno del comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, gli interessi e le istanze del porto di Savona.
Nella sua ultima intervista rilasciata proprio pochi giorni fa a Ivg, alla domanda se fosse ancora convinto che l’unificazione di Savona con Genova in un’unica Adsp sia stato un errore, ha risposto: “Lo sono sempre di più. Volevano fermarci. Basti pensare che per ‘sottomettere’ Savona, ma salvare l’indipendenza di La Spezia, il governo del tempo fu costretto a unificare con Spezia anche Massa Carrara. Oggi Savona ha traffici in aumento in quasi tutti i settori, anche grazie alla piattaforma di Vado, in un metro quadrato facciamo quanto Genova fa in sei. A Genova ci sono investimenti per 3 miliardi e a Savona per cento milioni anche se noi contribuiamo per un quarto del valore dei traffici e del canone demaniale versato all’Autorità. Numeri che parlano da soli, non opinioni”. Nella stessa intervista chiedeva con urgenza la nomina del nuovo vertice dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale spiegando che “occorre nominare il prima possibile il nuovo presidente e capire come vuole muoversi. Se andiamo avanti così mancheranno gli investimenti, come per il secondo lotto della diga di Vado, e saranno guai”.
Alla sua famiglia vanno le più sentite condoglianza da parte della redazione di SHIPPING ITALY.
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