Ultima frenata per Trasporti Intermodali Europei posta in liquidazione giudiziale
L’azienda di Reggio Emilia aveva sedi secondarie a Pozzolo Fiormigaro e a Vezzano e operava soprattutto nel trasporto container e di prodotti siderurgici

Il tribunale di Reggio Emilia, con sentenza pubblicata lo scorso 25 febbraio, ha posto in liquidazione giudiziale la società di autotrasporto Trasporti Intermodali Europei con sede a Scandiano, in provincia di Reggo Emilia. Si tratta di un’azienda fondata nel 1990 e molto nota anche nel segmento del trasporto su strada di container.
L’azienda aveva presentato domanda di concordato preventivo lo scorso autunno e a fine gennaio un’istanza di proroga che è stata però rigettata e che ha aperto la via alla liquidazione giudiziale. L’avvocato Stefania Lotti è stata nominata curatrice della società.
Tie aveva anche sedi secondarie a Pozzolo Formigaro (in provincia di Alessandria, dove operava anche un pcicolo terminal container inland) e a Vezzano (La Spezia). Secondo l’allarme lanciato dai sindacati circa 50 dipendenti amministrativi rimarranno senza lavoro, così come dovranno trovare un altro impiego oltre 200 autisti.
“Gli ultimi mesi però sono stati di profonda incertezza e molti hanno preferito dimettersi” ha spiegato Marco Gallo, sindacalista della Filt Cgil che ha seguito la vertenza. La liquidazione giudiziale è stata disposta dal tribunale di Reggio Emilia lo scorso 25 febbraio, per lo stato di insolvenza in cui versa la società. Il provvedimento era stato chiesto dal consiglio di amministrazione della Tie, composto da Roberta Valbonesi, Piero Cavanna e Michele Baldassarra. A maggio si terrà l’udienza per l’esame dello stato passivo, durante la quale i creditori potranno presentare le proprie istanze. Nel frattempo a occuparsi della gestione sarà il curatore Stefania Iotti.
Le cronache locali spiegano che la crisi della società si è acuita nell’aprile 2022 quando è mancato il fondatore Francesco Bisaschi ma già i conti in quel periodo faticavano a tornare. Tie quell’anno era riuscita ad accedere a un finanziamento agevolato di 6 milioni di euro grazie al fondo Grandi imprese in difficoltà, gestito da Invitalia e istituito dal ministero dello Sviluppo economico, ma quella boccata di ossigeno non è bastata.
“Non ci aspettavamo questo collasso” ha spiegato il sindacalista della Filt Cgil, aggiungendo che “nella sua storia Tie non ha mai navigato in acque tranquille, ma era comunque riuscita ad aprire varie filiali in Italia. La scomparsa di Bisaschi ha rotto un equilibrio fragile che negli ultimi 18 mesi si è ulteriormente aggravato fino a questo epilogo”.
Nel corso del 2024, a causa di ritardi nei pagamenti degli stipendi, i lavoratori avevano scioperato e alcuni di loro avevano preferito trasferirsi presso altre aziende.
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