Velocità delle navi ai minimi storici
Lo rilevano i dati di Clarksons: tariffe svantaggiose e adeguamento alle normative ambientali fra le cause primarie

La velocità cui stanno operando le navi mercantili oceaniche non è mai stata così bassa.
Lo riscontrano i dati di Clarksons Research: nel primo trimestre di quest’anno la velocità media della flotta cargo d’altura ha raggiunto un nuovo minimo. Alcuni settori che hanno avuto difficoltà commerciali nei primi mesi dell’anno stanno procedendo con particolare calma in tutto il mondo.
Nel settore del Gnl, ad esempio, un settore che quest’anno ha registrato i peggiori tassi della storia, le velocità sono scese del 2% rispetto alla media del 2024, attestandosi a 14,6 nodi quest’anno, mentre le navi portarinfuse hanno rallentato dell’1,7% rispetto all’anno scorso, muovendosi a soli 10,7 nodi, mentre le navi cisterna si stanno muovendo a una velocità inferiore dell’1,7%, a 11,2 nodi: tutte lentezze record.
Oltre a ridurre la velocità per assorbire la capacità in eccesso in un contesto tariffario difficile, i proprietari hanno rallentato per raggiungere obiettivi ecologici e conformarsi a normative come il Carbon Intensity Indicator. “Di gran lunga il modo più efficace per ridurre l’impatto climatico delle navi è rallentarle. Una riduzione della velocità del 10% può ridurre le emissioni di un singolo viaggio di una nave di quasi il 20%” ha affermato John Maggs della Clean Shipping Coalition alla testata Splash 247.
“La velocità delle navi è in calo da molto tempo, con una diminuzione di circa il 20-30% dal 2008 nella maggior parte dei settori del trasporto marittimo” ha chiosato nel suo ultimo report Clarksons Research.
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