Disincagliata all’Elba la nave oceanografica Fugro Mercator
La nave per la ricerca scientifica è stata recuperata dal Gruppo Neri di Livorno e verrà a breve rimpiazzata da altra unità dell’armatore olandese

È stata disincagliata nei giorni scorsi Fugro Mercator, la nave della compagnia olandese specializzata in ricerche marittime Fugro, battente bandiera bahamense, rimasta incagliata sugli scogli dell’Enfola, all’isola d’Elba, nella notte di sabato scorso forse a causa del maltempo mentre effettuava ricerche scientifiche per conto dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Le operazioni, eseguite dal Gruppo Fratelli Neri di Livorno con Smit nell’ambito di un Lloyd open form, intervenuti con diversi mezzi fra cui un pontone dotato dei serbatoi necessari al travaso del carburante contenuto da Fugro Mercator, sono state supervisionate dalla Guardia costiera di Portoferraio. Proprio a Porto Ferraio, presso i cantieri Esaom Cesa, la nave è stata trainata dal rimorchiatore Phalesia per esser sottoposta a un’analisi dell’evento per determinare le cause dell’arenamento della nave.
“Siamo grati alla guardia costiera italiana e ai nostri partner per la loro rapida risposta nell’evacuare il nostro equipaggio e nel salvare la Fugro Mercator “ ha affermato Erik-Jan Bijvank, Group Director Europa e Africa di Fugro.
Il Fugro Mercator stava eseguendo un lavoro di rilevamento per l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale come parte del Progetto di Ripristino dell’Ecosistema Marino del governo italiano. L’iniziativa è in corso nell’ambito del Piano Nazionale di Recupero e Resilienza italiano, che mira a ripristinare gli habitat marini, aggiornare il sistema nazionale per l’osservazione degli ecosistemi marini e costieri, nonché mappare gli habitat marini nelle acque italiane. Il progetto biennale è iniziato a gennaio e Furgo sta lavorando insieme ai partner italiani Poliservizi Srl e Prisma. Oltre alle indagini, saranno incluse due stazioni di allerta precoce per tsunami nei fondali marini nel Canale di Sardegna e nel Mar Ionio meridionale.
Fugro ha affermato che sta lavorando con le istituzioni italiane per garantire che il lavoro di indagine prosegua senza interruzioni dopo l’incidente di arenamento. A questo proposito, Fugro si è impegnata a inviare un’altra nave di indagine, Fugro Helmert.
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