Una nuova grande vasca e rinnovo concessorio per il secondo secolo di Ente Bacini
La società di gestione dell’area delle riparazioni navali festeggia i primi 100 anni e delinea il percorso per quelli a venire

“Per crescere servono essenzialmente spazi, più banchine e un nuovo bacino di carenaggio capace di ospitare le navi più grandi, cioè la maggior parte di quelle che ormeggiano nel porto di Genova: le grandi navi da crociera e le portacontainer”.
È condensato in queste parole dell’amministratore delegato di Ente Bacini, Alessandro Terrile, il messaggio che la società a controllo pubblico (dell’Autorità di sistema portuale di Genova) deputata alla gestione dell’area genovese delle riparazioni navali (comprensiva di cinque vasche di carenaggio) ha affidato a un convegno dedicato ai 100 anni di attività, significativamente intitolato ““Celebrare il passato, costruire il futuro”.
“Oggi Ente Bacini rappresenta un’eccellenza nel Mediterraneo per le riparazioni navali e il refitting di tutte le tipologie di imbarcazioni. Dal 2021 abbiamo bilanci in utile che reimpieghiamo non solo nelle necessarie attività di manutenzione e innovazione, ma anche nella sostenibilità: in questi ultimi anni abbiamo infatti investito circa 14 milioni per ridurre l’impatto delle attività industriali e migliorare la qualità dell’ambiente. Tuttavia, per poter continuare a crescere, le riparazioni navali hanno bisogno di nuovi spazi tali da accogliere le navi di maggiori dimensioni, per i quali è necessaria la stesura di un nuovo piano regolatore portuale” ha aggiunto la presidente, Daniela Boccadoro Ameri, richiamando anche il tema del rinnovo della concessione in scadenza a fine anno e raccogliendo in proposito, oltre ai complimenti per la gestione, le rassicurazioni dell’azionista nonché concedente Seno: “Ce ne vogliamo occupare nel minore tempo possibile, l’Adsp non vuole assolutamente rinviare decisioni”.
Quanto allo sviluppo delle infrastrutture, Seno ha poi ricordato come Adsp abbia già stanziato “30 milioni di euro” e che “tra aprile e maggio si potrà vedere la gara per 12 milioni di euro per la superficie tra il bacino 4 e 5, per un anno di intervento. Entro il 2029 previsto il completamento degli interventi. Poi previsti interventi di ristrutturazione dei bacini 4 e 5 e il prolungamento dei superbacino”.
Sullo sfondo il tema del nuovo piano regolatore portuale in via di redazione: “Con la costruzione della nuova diga sarà prevista un’espansione a mare che apre alla possibilità di implementare un nuovo bacino necessario ad accogliere navi da crociera e portacontainer di nuova generazione, più grandi degli attuali bacini disponibili. Si tratta di una sfida di importanza vitale per il futuro non solo delle riparazioni navali, ma dell’intero porto di Genova. Serve dunque una stretta collaborazione tra le istituzioni del territorio e il governo, che consenta di finanziare il nuovo bacino attraverso un piano regolatore adeguato” riporta la nota stampa di Ente Bacini.
Nessun riferimento, apparentemente, al masterplan portuale ideato dall’ex sindaco Marco Bucci, oggi presidente della Regione, neppure da parte del diretto interessato, mantenutosi sul generico quanto alla collocazione dell’eventuale nuovo bacino: “C’è bisogno di pensare al futuro: Ente Bacini ha bisogno di più spazi e bacini perché ci sarà anche una ricaduta economica sul territorio. Le idee ci sono. Non dobbiamo non decidere, perché vogliamo decisioni in fretta e che portino avanti quello che c’è da fare per il futuro. Non dobbiamo lasciare questo mercato ad altri porti”.
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