Dissequestro di navi e agitazione per Caronte&Tourist
La Cassazione rimanda al Tribunale il provvedimento relativo a tre bidirezionali oggetto dell’inchiesta sui requisiti delle navi. Tensione su un ricorso a Solimare causato da un insabbiamento al porto di Messina

Tre traghetti bidirezionali sequestrati dal Tribunale di Messina, su richiesta della Procura nell’ambito di un’inchiesta sul presunto indebito percepimento di sovvenzioni pubbliche a fronte di prestazioni effettuate con navi sprovviste dei previsti requisiti, tornano, almeno temporaneamente, nella disponibilità piena di Caronte&Tourist.
La Cassazione, infatti, ha accolto il ricorso di Caronte&Tourist avverso l’ordinanza del Tribunale di Messina che ha rigettato l’appello proposto contro il provvedimento di rigetto dell’istanza di revoca del sequestro preventivo delle tre navi Ulisse, Helga e Bridge. Secondo gli ermellini “l’ordinanza impugnata omette completamente di specificare quale sia la condotta criminosa per cui si procede e, conseguentemente, la relazione esistente con la misura cautelare reale in esecuzione, di cui non si chiarisce se sia stata disposta in funzione impeditiva o funzionale alla confisca”.
Inoltre “l’ordinanza impugnata appare fondata su una valutazione parziale della relazione ispettiva del 14/6/2023, in quanto omette di valutare l’incidenza sulla permanenza del periculum delle migliorie strutturali riscontrate con la citata ispezione, avuto riguardo, soprattutto, alla presenza nel salone di ciascuna nave di un servizio igienico appositamente approntato per i passeggeri disabili o con mobilità ridotta, ritenuto dagli ispettori ben strutturato e idoneamente collocato”.
Da qui l’annullamento con rinvio per nuovo giudizio al Tribunale di Messina.
Intanto, a valle dell’ultimo incontro convocato dall’azienda avente per oggetto il premio di risultato relativo all’anno 2024, le rappresentanze sindacali unitarie hanno proclamato la seconda fase dello stato di agitazione del personale della Caronte&Tourist “area Stretto”.
“In questo incontro – si legge nella relativa nota – l’azienda ci comunica una sostanziale riduzione del premio sulla base dei dati forniti e ampiamente contestati in sede di riunione e che non trovano riscontro con le rilevazioni del territorio. Lo stato di agitazione era stato aperto in data 9 aprile, a seguito di una riunione effettuata con l’azienda e nella quale si erano fatte determinate proposte che non hanno ricevuto riscontro. Infatti, siamo molto preoccupati dall’assenza di risposte da parte aziendale agli ultimi eventi che hanno caratterizzato la situazione dell’impianto. Il ricorso al fondo Solimare per 96 lavoratori è un fatto senza precedenti considerate le motivazioni per le quali viene richiesto dall’azienda. Non si era mai fatto ricorso al fondo per l’insabbiamento del porto di Tremestieri. A nostro avviso un fatto ingiustificato in quanto il traffico veicolare viene semplicemente spostato da Tremestieri alla Rada San Francesco. Ciò ha comportato una rimodulazione dell’assetto organizzativo deciso in maniera unilaterale, contribuendo ad acuire la tensione sociale all’interno dell’impianto, già alta per una serie di motivi e di rivendicazioni rimaste irrisolte. Inoltre, registriamo che gli altri vettori che operano dal porto di Tremestieri continuano a traghettare con lo stesso numero di navi e non hanno fatto ricorso a nessun fondo. Come se non bastasse, inoltre, non abbiamo notizie ufficiali su come verrà erogato questo fondo o se la richiesta dell’azienda sia andata a buon fine, nel frattempo alcuni lavoratori sono stati fermati nel corso del mese di aprile”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY
SHIPPING ITALY E’ ANCHE SU WHATSAPP: BASTA CLICCARE QUI PER ISCRIVERSI AL CANALE ED ESSERE SEMPRE AGGIORNATI