Ecco le prospettive di Mito per allungare a Cagliari
Pubblicati i dettagli dell’istanza di ampliamento ventennale della concessione: investimenti per 33 milioni, triplicazione organico e 350mila teu/anno dal 2030

Preannunciata a più riprese dai diretti interessati e confermata di recente dalla destinataria Autorità di sistema portuale di Cagliari (che ha già riconosciuto l’anticipata concessione), è stata da quest’ultima pubblicata in questi giorni l’istanza di Mito (Mediterranean Intermodal Terminal Operator, società del gruppo genovese Grendi) per ampliare e prolungare la propria concessione sul Porto canale di Cagliari.
La richiesta concerne 750 metri di banchina e un’area retrostante di complessivi mq 189.331,50 e contiene i dettagli riguardanti obiettivi, investimenti e prospettive di traffico e occupazionali previste da Mito.
In particolare, si legge, la concessione consentirebbe al terminalista di “attuare un piano di investimenti infrastrutturali di lungo periodo, stimato in oltre 33 milioni di euro, necessario per l’acquisto di attrezzature avanzate (gru mobili di ultima generazione, Rtg, reach stacker, trattori portuali e trailer da sbarco) e per l’adeguamento delle strutture esistenti, garantendo un potenziamento tecnologico costante”.
Più del 50% degli investimenti sarebbe concentrato nei primi 7 anni di concessione per un importo di 17 milioni di euro, di cui il 78% in equipment, il resto in opere infrastrutturali, fra cui si menzionano “realizzazione di una recinzione definitiva”, “manutenzione delle pavimentazioni del piazzale e banchina” e del “paramento del muro di banchina, con particolare riferimento alle necessarie bonifiche del cemento armato vista, ove ammalorato, e alla sostituzione dei parabordi e dei relativi sistemi di ancoraggio” nonché la “gestione automatizzata degli ingressi, previste con telecamere per riconoscimento danni, letture automatiche di targhe e matricole dei contenitori”.
Sul fronte occupazionale si traguarda “una crescita da 18 unità lavorative attuali a 25 già nel primo anno e un’ulteriore espansione con l’aumento dei traffici sino a 52 dipendenti”, mentre lo sviluppo di “un network logistico competitivo, volto a collegare il Porto di Cagliari con i principali mercati del Mediterraneo, tra cui il Nord Africa e l’Italia Meridionale, nonché a fungere da hub per il transhipment internazionale” e la “la stabilità commerciale necessaria per attrarre partner logistici e linee di navigazione, che richiedano certezze operative di medio-lungo periodo”, si presume consentano di “raggiungere, entro il 2030, un volume di traffico di 350.000 teu/anno”.
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