Sodimax celebra i suoi primi 20 anni con nuovi progetti e investimenti in Africa
In programma anche l’acquisizione di un’altra società di spedizioni specializzata e il potenziamento delle attività di trasporto terrestre
Genova – Per celebrare i primi 20 anni d’attività ma anche per annunciare l’avvio di un nuovo piano d’investimenti e di crescita Massimo Dal Pozzo ha radunato i suoi soci (la famiglia Fagioli al 25% e Cambiaso Risso Marine al 37,5% ciascuno) e tutti i dipendenti oltre che i principali partner commerciali di Sodimax, società di spedizioni specializzata nei traffici di merci verso l’Africa.
L’azienda è stata creata nel 2005 a Genova, in parallelo alla Sodimax Senegal, e nel 2007 ha aperto il capitale a Cambiaso Risso, per poi nel 2020 acquisire il ramo spedizioni di Sealog Genova e nel 2021 accogliere nella compagine anche la Shl Parma di Carlo Fagioli. Il 2022 segna l’ingresso nelle spedizioni aeree attraverso l’acquisizione del 70% di Martignoni Air Cargo e nel 2023 è stato aperto un nuovo ufficio a Carpi.
Affiancato dal vicepresidente Mauro Iguera e dal presidente Carlo Fagioli presenti alla serata presso Villa del Principe a Genova, Massimo Dal Pozzo a SHIPPING ITALY ha spiegato che sta “cercando di far crescere un team di ragazzi giovani, che hanno cominciato praticamente quasi tutti a lavorare con me e a cui vorrei poi, alla fine del mio percorso lavorativo, lasciare l’azienda. I miei figli fanno tutt’altro per cui mi piacerebbe che loro poi prendessero in mano l’azienda”.
L’esperto imprenditore e spedizioniere genovese è apparso commosso e gratificato durante la celebrazione; durante il suo discorso ha dedicato un pensiero particolare alla Ignazio Messina & C. e alla famiglia Messina che lo ha fatto crescere professionalmente . “Quello che oggi stiamo facendo – ha detto – è crescere ancora in maniera abbastanza importante in Africa perché abbiamo chiesto e ottenuto un finanziamento per il Piano Mattei e il progetto che abbiamo in piedi è quello di creare e costituire una società nuova in Senegal che faccia trasporto terrestre via camion. Prevediamo, con l’acquisizione di almeno 5 camion all’inizio, di replicare la stessa operazione fatta in Costa d’Avorio, dove abbiamo appena aperto un ufficio con almeno 10 persone impiegate. Stiamo inoltre cercando di sviluppare l’attività in Paesi come la Liberia, il Gabon e la Guinea Conakry, realtà dove mettiamo in piedi collaborazioni con altre aziende con cui cerchiamo di realizzare delle partnership locali per poter ancora crescere in Africa”.
I flussi che gestisce Sodimax sono dall’Italia e dal resto del mondo verso l’Africa. In Senegal la società, che compie anch’essa 20 anni, è stata aperta insieme alla Csa di Milano: si chiama Central Shipping West Africa.
In termini di merceologie e settori industriali le prospettive più interessanti riguardano “in questo momento l’agribusiness che sta andando veramente forte” ha aggiunto ancora Dal Pozzo. “Poi ci sono tutta una serie di investimenti sulle infrastrutture e sull’industria che può portare lavoro localmente. Un esempio è un nostro cliente che sta aprendo una grande azienda di mangimi animali che prima importavano e che adesso invece fabbricheranno localmente proprio perché hanno intenzione di sviluppare il mercato locale. Da lì intendono poi esportare un po’ in tutta l’Africa sfruttando anche il codice Acfta (African Continental Free Trade Area) che è implementato ma non è ancora stato applicato. In futuro pensare di non pagare più dazi doganali tra i paesi africani significherà sviluppare tantissimo tutto il continente”.
I numeri di Sodimax oggi sono questi: “Ci siamo attestati tra i 9,5 e gli 11 milioni di euro di fatturato, a seconda del mercato dei noli marittimi che salgono e scendono. Il target è quello di poter arrivare nel giro di due o tre anni a 15 milioni di fatturato; stiamo cercando di acquisire un’altra società italiana per poter sviluppare soprattutto l’import che noi ora facciamo pochissimo perché non è il nostro core business. Siamo in trattativa con un’azienda che ci interessa molto e riteniamo possa essere complementare con quello che facciamo oggi. Si tratta di una società molto ben strutturata che però ha un problema di management perché il titolare ha 70 anni e vuole ritirarsi”.
“Sul fronte del cargo aereo – ha concluso – con la nostra controllata Martignoni Air Cargo quest’anno stiamo facendo un boom perché stiamo lavorando tantissimo, il fatturato è incrementato di almeno il 30% nei primi cinque mesi del 2025 e stiamo veramente andando alla grande”.
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