Federagenti ‘conquista’ da Musumeci un gruppo di lavoro per difendere le crociere in Italia
Da Pessina lanciato un ‘Patto per il mare’ in 12 punti finalizzato a coinvolgere territori, comunità, compagnie crocieristiche e operatori turistici
Roma – “Propongo di costituire un gruppo di lavoro con i ministeri competenti (Mit, Turismo, Ambiente e altri) per affrontare il tema delle criticità delle crociere. L’Italia ha bisogno del turismo crocieristico, non possiamo permetterci di ridimensionare un fenomeno che sarebbe un’aggressione ben orchestrata”. Federagenti, la Federazione Nazionale degli Agenti, Raccomandatari Marittimi e Mediatori Marittimi, in occasione dell’assemblea annuale andata in scena a Roma, ha ‘conquistato’ dal ministro del Mare, Nello Musumeci, un invito a costituire una sede di confronto per affrontare le criticità che il mercato delle crociere segnala in Italia. Lo stesso Musumeci ha preannunciato una riunione del Cipom (Comitato interministeriale per le politiche del mare) in cui saranno affrontati il tema dei dragaggi e dei porti turistici. “Dobbiamo identificare quali sono i nodi e scioglierli. Certe culture e interessi sottesi non devono prevalere” è stato il riferimento di Musumeci a proposito di quello che è stato definito ambientalismo estremo.
Paolo Pessina, presidente di Federagenti, nell’occasione ha proposto un ‘Patto per il mare’ per affrontare con i territori e le comunità del Paese a rischio, reale o virtuale, il tema delle navi da crociera.
“Oggi parliamo di segnali, ma le campagne di ostilità e di ‘respingimento’ maturano alla svelta e producono spesso risultati incontrollati e incontrollabili. Per questo oggi scendiamo in campo non per difendere le crociere, ma per affermare con forza: le crociere sono una risorsa turistica importante per il Paese, uno strumento di promozione del Sistema Italia e non possono né devono diventare il bersaglio di una campagna di odio indiscriminato che tende a individuare nelle grandi navi bianche il nuovo nemico per i territori per le comunità e per l’ambiente” sono state le parole di Pessina.
Il Patto per il mare è in primis “un’operazione verità sull’impatto delle navi bianche e dei crocieristi, quindi una vera e propria ‘formula’ di coordinamento del turismo che arriva dal mare”, perché, su oltre 460 milioni di presenze turistiche che scelgono la nostra Penisola, le crociere incidono per meno del 3%, con 15 milioni di transiti secondo la federazione.
Gli agenti marittimi con questo patto che deve coinvolgere territori, comunità, compagnie crocieristiche e operatori turistici, mira a questi strumenti e risultati:
- Calendarizzazione intelligente degli accosti
- Varo di misure per evitare sovraccarichi nei picchi stagionali e migliorare l’accettazione sociale, anche attraverso una calendarizzazione nazionale condivisa tra tutti i porti e le principali compagnie crocieristiche
- Tavoli di lavoro permanenti tra porti, agenti e compagnie per tracciare e rispettare un calendario di arrivi e partenze che impedisca la concentrazione degli stessi in singole date e singoli orari
- Messa a punto e differenziazione di itinerari sostenibili co-progettati
- Coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni e degli gli stakeholder locali
- Valorizzazione anche dei porti minori o secondari con piani di sviluppo sostenibile
- Valorizzazione di destinazioni alternative per le escursioni a terra
- Progettazione e valorizzazione delle risorse prodotte dalle comunità locali attraverso intese condivise sullo shopping a terra
- Armonizzazione del sistema di regole portuali
- Armonizzazione delle norme relative alla gestione dell’accosto: i rifiuti, la sicurezza, i permessi le dichiarazioni amministrative
- L’applicazione omogenea e sistematica in tutti gli scali italiani di procedure ESG Environmental, Social, and Governance che comportino il massimo livello di sostenibilità per i territori, i loro cittadini, i lavoratori e le imprese economiche coinvolte
- Trasformazione di questo sistema di regole, spesso caratterizzate da grande rigidità, da fattore di costo a valore aggiunto per il territorio e gli armatori
Dopo aver per anni subito passivamente (volutamente ignorandoli) gli studi e i proclami lanciati ad esempio dai comitati ‘No grandi navi’ a Venezia (su questo il past president della federazione, Alessandro Santi, ha criticato e fatto autocritica), ora Federagenti ritiene sia inutile nascondere il problema perché “la propaganda tende a diventare cultura diffusa” e prima che ciò accada gli agenti marittimi propongono una soluzione concreta.
“Nonostante oggi siano spesso costretti a operare in posizioni di forte marginalità economica e di compressione della remunerazione delle loro funzioni, gli agenti marittimi sono gli unici in grado di gestire le connessioni, e quindi a gestire (all’interno di un nuovo dialogo con le compagnie) una problematica complessa” ha aggiunto Pessina.
Edoardo Rixi, il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, nell’occasione ha sottolineato che “il rinnovo delle infrastrutture portuali non è adeguabile al ritmo di crescita dei flussi turistici” ma ha comunque auspicato una “diversificazione stagionale” e dei “punti di attracco delle crociere. Abbiamo bisogno di trovare il modo di affrontare un mercato in crescita ma in maniera compatibile con i tessuti dei territori”.
A questo proposito, per sottolineare quanto limitato sia l’impatto delle crociere sul turismo complessivo in Italia, Pessina ha riportato i seguenti dati: “Portofino ha 528 abitanti, a fronte di una media di 12mila turisti al giorno; alle Cinque Terre 4mila abitanti a fronte di 4 milioni di turisti all’anno; in Costiera Amalfitana 34mila abitanti e una pressione di oltre 2 milioni di turisti all’anno; Capri 7.300 abitanti e una media di 50.000 turisti al giorno. Poi Venezia, la madre di tutte le battaglie, la città porto, l’ex Repubblica Marinara che ha scacciato le navi da crociera dalla Laguna. Senza navi 60.000 turisti al giorno sciamano per le calli con punte di 150.000, a fronte di una popolazione autoctona che nel centro storico non supera i 49mila abitanti”.
Anthony La Salandra (Risposte Turismo) ha evidenziato che in Italia nel 2024 i pernottamenti di turisti hanno raggiunto un picco di 466,2 milioni mentre i crocieristi imbarcati e sbarcati nei porti dello Stivale sono stati 14,2 milioni.
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