Sequestrati beni per un milione di euro alla ‘iraniana’ Irital Shipping Srl
La società italiana, che ha come socio unico Irisl, è stata colpita in conseguenza del supporto della compagnia della Repubblica Islamica alla guerra russa in Ucraina

Irital Shipping Srl – braccio italiano del vettore marittimo iraniano di Stato Irisl, da pochi anni non operativa – è stata oggetto di un sequestro di beni per oltre un milione di euro, in ragione del supporto offerto della Repubblica Islamica alla Russia nella guerra in Ucraina. Lo riporta Reuters, evidenziando che il provvedimento risale all’inizio di giugno, quindi anche prima dell’avvio della cosiddetta ‘guerra dei 12 giorni’ che ha visto contrapposti Iran e Israele (con supporto Usa).
Secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY, la società – che nei primi mesi del 2025 aveva nominato il Capitano Amir Amini Jazi quale nuovo amministratore unico, e disponeva di un capitale sociale di 102.000 euro – era stata oggetto lo scorso 29 maggio di un congelamento delle relative quote, su provvedimento del Comitato di Sicurezza Finanziaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La gestione della stessa Irital era stata affidata all’Agenzia del Demanio. Alla base del provvedimento, il Regolamento (UE) N. 267/2012, che introduceva misure restrittive nei confronti dell’Iran e di entità quali la stessa Irisl, attuando le sanzioni delle Nazioni Unite e imponendone altre ulteriori da parte dell’Unione europea.
Nata anni fa come joint venture tra lo stesso gruppo armatoriale iraniano Irisl e F.lli Cosulich, con l’obiettivo di rappresentare il primo nei porti della Penisola, la società aveva visto il partner italiano uscire dall’azionariato dopo il progressivo inasprimento delle sanzioni al paese e quindi la stessa Irital smettere di operare. La firma dell’accordo sul nucleare, il Jpcoa, nel 2015, aveva tuttavia acceso le speranze rispetto a un suo possibile rientro in attività, poi nuovamente decadute nel 2018 con il nuovo innalzamento del livello delle sanzioni da parte degli Usa. Contestualmente, anche il rapporto tra Irisl e F.lli Cosulich, diventato a quel punto di sola rappresentanza, si era interrotto.
Già con il Regolamento (UE) 2023/1529, L’Ue aveva creato un pacchetto sanzionatorio contro l’Iran in specifica risposta al suo supporto militare alla Russia. Il successivo Regolamento (UE) 2024/2897 ha poi esplicitamente incluso Irisl e il suo direttore Mohammad Reza Khiabani tra le entità colpite, in particolare a causa del loro ruolo nella logistica del trasferimento di droni e missili alla Russia. Riguardo Irisl, il Consiglio della Ue nel provvedimento chiariva che le sue navi sono coinvolte da anni nel trasporto di materiale militare e che inoltre la Marina dei Guardiani della Rivoluzione (Irgcn) converte le navi portacontainer della prima in navi porta-droni.
F.M.
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