Il nuovo Piano Regolatore Portuale di Catania vede il traguardo
Parere positivo dal Mase, previa integrazione delle indicazioni. Di Sarcina soddisfatto per celerità e merito dei rilievi

Elaborato nel 2024 e avviato dall’Autorità di sistema portuale del mar di Sicilia orientale sul finire dello scorso anno alla Valutazione ambientale strategica, il nuovo Piano regolatore portuale di Catania ha superato il primo step autorizzativo.
La Commissione tecnica di valutazione di impatto ambientale, infatti, ha rilasciato il proprio “motivato parere” enumerando una serie di “indicazioni” da integrarsi nel Prp e nel relativo Rapporto ambientale “prima dell’approvazione del Piano medesimo”.
Sul fronte della “strategia di intervento”, l’annotazione forse più significativa della Ctvia è di ritenere “necessario sviluppare ulteriormente l’integrazione funzionale tra i porti di Catania e Augusta. Il Rapporto ambientale accenna alla possibilità di una specializzazione reciproca, con Catania più orientata al traffico passeggeri e crocieristico, ma mancano ancora i dettagli su come questa sinergia potrà essere attuata a livello programmatico e attuativo”. Un rilievo legato ai tempi di elaborazione dei documenti che però s’allinea all’approccio di divisione specialistica fra i due porti perseguito fin dall’inizio del suo mandato dal presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina, per il quale quindi l’indicazione non dovrebbe rappresentare un problema.
Quanto ai rilievi più incisivi in ambito specificamente ambientale, Di Sarcina s’è detto “convinto che non ci saranno problemi per quello riguardante il mantenimento di alcuni affioramenti rocciosi che, pur risultando in alcune carte, in realtà non ci sono. Nessun problema inoltre ad accogliere l’invito a realizzare solo una delle scogliere previste alla foce del torrente Acquicella”.
Il rilievo più spinoso per Di Sarcina è il fatto che la Ctvia ritenga “necessario prevedere un arretramento verso nord della struttura della nuova darsena commerciale prevista, al fine di limitare il più possibile l’alterazione del tratto fluviale in prossimità della foce” dell’Acquicella: “Su questo aspetto vogliamo tenere il punto, perché un’analisi storica dimostra come la foce sia cambiata innumerevoli volte nel tempo, non sussistendo quindi l’esigenza di una sua non modificazione”.
Evidente ad ogni modo la soddisfazione del presidente dell’Adsp: “Il parere, con un pacchetto di osservazioni sicuramente ‘leggero’ alla luce della complessità del progetto in questione, dimostra il buon lavoro dell’Adsp. Da rimarcare inoltre i tempi celeri in cui la Ctvia ha prodotto la propria analisi. Ci aspettiamo che nelle prossime settimane si esprimano anche Ministero della cultura e Consiglio superiore dei lavori pubblici, in modo da arrivare all’approvazione in autunno”.
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