Ets e fuel pesano sul bilancio 2024 di Grimaldi Group chiuso in utile per oltre 1 miliardo
La holding ha fatto invece segnare un profitto di oltre 550 milioni, in costante crescita negli ultimi anni
Grimaldi Group, nell’ultimo bilancio d’esercizio appena approvato, ha mandato in archivio un altro anno (il 2024) ricco di soddisfazioni anche dal punto di vista finanziario.
A livello di holding, infatti, il gruppo armatoriale partenopeo partecipato con quote paritetiche dai fratelli Emanuele e Gian Luca Grimaldi e dalle sorelle Amelia e Maria Consuelo, ha chiuso al 31 dicembre con un profitto di circa 516 milioni di euro, in crescita rispetto ai 489 milioni del 2024, ai 222 milioni del 2023 e agli 80 milioni del 2021. Quale sarà la destinazione di questo utile (riserve, dividendi o altro) verrà deciso da una prossima assemblea da convocarsi nel prossimo futuro.
A spingere i risultati del gruppo sono stati, come sempre, soprattutto i risultati delle compagnie di navigazione, in primis Grimaldi Deep Sea che nel 2024 ha generato dividendi per 191 milioni di euro (in crescita dai 93 milioni del 2023), mentre Grimaldi Euromed ha contribuito per 161 milioni (dai 100 milioni di un anno prima), Atlantic Container Line ha generato proventi finanziari per 79 milioni (in netto calo rispetto ai 202 milioni di dodici mesi prima), a cui si aggiungono altri 66,5 milioni da Finnlines (risultato stabile). Queste quattro controllate hanno contribuito per il 96% ai proventi finanziari di Grimaldi Group con 497,5 milioni sugli oltre 510 milioni complessivi.
Il gruppo nel bilancio informa che “negli ultimi mesi è stato progressivamente completato il processo di trasferimento dei residui contratti dalla holding alle controllate Grimaldi Euromed e Grimaldi Deep Sea che operano i trasporti delle autovetture dagli stabilimenti di produzione alle diverse aree di mercato”, quindi Grimaldi Group svolge ora a tutti gli effetti il ruolo di holding di partecipazioni e non è più contractor con alcune primarie case automobilistiche.
A livello di bilancio consolidato, invece, il conto economico 2024 mostra ricavi stabili che sfiorano 5,1 miliardi di euro, mentre l’Ebitda è rimasto positivo per 1,5 miliardi anche se risulta in calo rispetto a 1,8 miliardi dell’esercizio precedente. Il risultato operativo (Ebit) è appena superiore al miliardo (da 1,3 miliardi del 2023) e l’utile netto a livello consolidato è stato pari a 1 miliardi, in calo rispetto a 1,2 miliardi di un anno prima.
A pesare sui conti è stato in particolare l’aumento dei costi dei combustibili e gli acquisti di Eua (European Union Allowances), ovvero l’Ets. “L’inclusione del settore dello shipping nel sistema di scambio delle quote di emissione, in conformità alle normative vigenti, ha comportato per il gruppo un costo aggiuntivo pari a 86,2 milioni di euro” si legge.
Sempre nel bilancio consolidato d’esercizio si segnala il sensibile decremento (oltre 300 milioni di euro) dell’indebitamento finanziario del gruppo imputabile prevalentemente alla riduzione del debito bancario della capogruppo (20 milioni), di Grimaldi Euromed (118 milioni), di Finnlines (181 milioni) e di Acl (18 milioni), mentre Grimaldi Deep Sea presenta una maggiore esposizione debitoria (95 milioni) riconducibile al significativo programma di investimenti che si è concluso nel 2024.
Al 31 dicembre scorso la flotta del gruppo era composta da oltre 140 navi, di cui 132 di proprietà, con un’età media di circa 15 anni, impiegate su servizi di linea regolari in un network che collega oltre 150 porti in 50 Paesi e 5 continenti. Il portafoglio ordini è composto da 18 nuove navi attualmente in costruzione (1 ro-ro e 17 Pctc).
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