Il mondo portuale unito per la ricerca scientifica NeMo contro la Sla
La serata “Porti di Speranza” promossa da Uniport ha raccolto fondi e sensibilizzato sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica e altre malattie neuromuscolari

La serata di gala “Porti di Speranza. Uniport & Friends”, promossa da Uniport – l’associazione nazionale dei terminalisti e delle imprese portuali – ha radunato ieri, martedì 8 luglio, un’ampia rappresentanza del settore portuale e marittimo per raccogliere fondi e sensibilizzare sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla) e altre malattie neuromuscolari. L’iniziativa, a sostegno dei Centri Clinici NeMo, si è svolta nella suggestiva cornice del Circolo Ufficiali della Marina Militare “Caio Duilio” di Roma.
Con il patrocinio di Aisla, l’evento ha visto la partecipazione di numerose istituzioni nazionali, aziende, ospiti e amici, tutti motivati dal comune desiderio di dare un contributo concreto alla ricerca di una cura per questa grave patologia neurodegenerativa.
Alla presenza del ministro della Salute, onorevole Orazio Schillaci, l’iniziativa ha sottolineato l’importanza dell’alleanza tra istituzioni, imprese e cittadini nel garantire il diritto alla cura. Il ministro ha ringraziato Uniport per la promozione della serata e i Centri NeMo e Aisla per il loro impegno costante, ribadendo l’attenzione del ministero verso le malattie rare per assicurare accesso a nuove cure e una migliore qualità di vita.
E’ stata Maria Grazia Cucinotta, madrina della serata, ad accogliere i 120 ospiti, mentre Pasquale Legora De Feo, presidente di Uniport, ha spiegato come l’iniziativa sia nata dalla proposta del socio Francesco Lorenzini, ex tesoriere di Uniport, la cui esperienza personale con la Sla ha ispirato questa mobilitazione. “Abbiamo scelto di unire le forze coinvolgendo chi, come noi, condivide l’appartenenza a questo affascinante mondo,” ha dichiarato Legora De Feo, ringraziando le imprese associate e le numerose associazioni del cluster marittimo e portuale presenti per la loro pronta e generosa risposta. Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche alle Istituzioni, con la presenza di figure di spicco come il ministro Schillaci e i sottosegretari di Stato del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante e Antonio Iannone.
L’ispiratore della serata, Francesco Lorenzini, paziente del Centro NeMO di Milano e socio Aisla, ha affidato agli ospiti un toccante messaggio letto tramite un comunicatore oculare. Ha ribadito come la ricerca sia la “nostra ancora” per cambiare la storia della Sla, esprimendo gratitudine per l’accoglienza ricevuta e la speranza che il contributo di questa serata possa far parte del risultato finale.
Alberto Fontana, segretario dei Centri Clinici NeMo, ha sottolineato come la serata nasca da uno “spirito di alleanza” che unisce la comunità dei pazienti, le istituzioni e i clinici, permettendo di continuare l’impegno nella cura e nella ricerca.
Al centro della raccolta fondi c’è la ricerca scientifica, in particolare lo studio clinico NeuroGut. La dottoressa Federica Cerri, neurologo e referente area Sla del Centro NeMo di Milano, ha illustrato il progetto, che esplora il microbiota intestinale nella Sla e il suo ruolo nella progressione della malattia, puntando all’identificazione di nuovi biomarcatori per terapie personalizzate.
Fulvia Massimelli, presidente di Aisla, ha concluso esortando tutti a considerare la cura come una “responsabilità comune”, invitando politica, imprese, istituzioni e cittadini a farsi “portavoce e promotori” affinché ogni persona con Sla trovi nel sistema “non il silenzio, ma la cura”. La serata “Porti di Speranza” si è così configurata come un potente messaggio di unità, resilienza e speranza per la comunità.
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