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Pronto non prima di metà 2028 il nuovo terminal crociere di Venezia

Pubblicati dal Mase i documenti per la Via della struttura sul Canale Nord e per quella del dragaggio del Malamocco-Marghera

di REDAZIONE SHIPPING ITALY
15 Luglio 2025
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Consta di 30 mesi la durata dei lavori prevista dal progetto definitivo per la realizzazione del nuovo terminal crociere di Marghera, posto sulla sponda nord del canale nord, che il commissario straordinario per le crociere a Venezia, Fulvio Lino Di Blasio (cui dovrebbe subentrare il neopresidente in pectore dell’Autorità di sistema portuale lagunare Matteo Gasparato, essendo il commissariamento legato alla carica e non alla persona), ha sottoposto per la Valutazione di impatto ambientale al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

Lo si apprende dalla pubblicazione della relativa documentazione, avvenuta pochi giorni fa da parte del Ministero, che ha dato pubblicità anche all’altro progetto commissariale ancora in attesa di formale avvio della Via, vale a dire il dragaggio del canale Malamocco-Marghera. Gli altri due progetti commissariali – la realizzazione della nuova area di deposito dei sedimenti e l’escavo del Canale Vittorio Emanuele III – hanno visto già la pubblicazione nei mesi scorsi e sono in fase procedurale più avanzata.

Gli elaborati non riservano particolari sorprese da un punto di vista tecnico. Il progetto del terminal è stato suddiviso in due stralci, uno per la stazione marittima e uno per la realizzazione di un maxiparcheggio da quasi 40mila mq ad uso del terminal ma anche dell’intera area (e destinato ad esser gestito da soggetto diverso dal gestore della stazione marittima), su un’area complessiva di quasi 105mila mq. Saranno come noto realizzate due nuove banchine, per uno sviluppo longitudinale complessivo di circa 770 m, in grado ognuna di ospitare navi di lunghezza fino a 300 metri di stazza fino a 100.000 tonnellate e numero passeggeri fino a 3.700.

Quanto al dragaggio del Malamocco, la relazione generale sottolinea come il progetto non miri ad un’espansione del traffico, ma come esso nasca affinché “il traffico navale attuale, anche implementato a seguito degli interventi commissariali che saranno realizzati prima del presente intervento, operi in condizioni di maggior sicurezza e con migliori condizioni ambientali rispetto a quanto non accadrebbe in assenza degli stessi, ovvero sia rispetto allo stato di fatto “corrente” (attuale) che “prossimo venturo” (i.e. a valle dell’esecuzione degli altri interventi commissariali). Ai fini della identificazione dell’intervento manutentivo di cui al presente progetto, e importante evidenziare che i limiti dimensionali correlati alla vigente pianificazione portuale sono stati considerati non superabili, a prescindere dalle possibili deroghe legate agli interventi di competenza del Commissario di Governo” (per le simulazioni sono state utilizzate cruiseship, portacontainer e bulk carrier lunghe al massimo 300 metri).

Tornando al terminal, il cronoprogramma va naturalmente applicato dall’aggiudicazione, dopo cioè che si siano conclusi l’iter approvativo e la gara che, in caso positivo, sarà effettuata per i lavori, il che porta a collocare il termine non prima di metà 2028. Richiederanno 13 mesi, invece, i lavori del Malamocco, naturalmente a far data anche per essi dall’aggiudicazione della gara da espletarsi una volta concluso l’iter di approvazione del progetto. Si prevede il dragaggio di circa 2,6 milioni di m3 di sedimenti di cui circa 800.000 m3 da conferire nella Nuova Area Sedimenti e i restanti 1,8 milioni circa da destinare al riempimento delle nuove strutture morfologiche (barene e velme) che verranno realizzate (comprensive di conterminazione, ove prevista) nell’ambito dell’intervento.

Quando al quadro economico, l’immagine sottostante accosta quello dei due interventi, con la precisazione che il “piazzale nord” (il parcheggio) sarà finanziato da Avp, finanziaria dell’Adsp, e che solo il primo stralcio del dragaggio ha copertura nelle risorse del commissario.

A.M.

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