Tensione fra vertici e personale della port authority di Genova
Le sigle confederali proclamano un giorno di sciopero contro un trasferimento e l’approccio sindacale del nuovo presidente Paroli
È iniziato burrascosamente il rapporto fra il neopresidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale e Matteo Paroli e i dipendenti dell’ente.
A valle di un’assemblea dei dipendenti, infatti, le segreterie provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale e 24 ore di sciopero il giorno 16 settembre.
La rivendicazione si apre stigmatizzando come “gravissimo il mancato rispetto del Ccnl dei porti, nello specifico la decisione di non applicare l’articolo 55”. Che è quello riguardante i trasferimenti: il casus belli sarebbe infatti il trasferimento di un dipendente dalla sede genovese a quella savonese, evidentemente non motivato, secondo i sindacati, dalle “comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive” richieste dal contratto nazionale.
Un episodio che avrebbe in realtà a che fare con la ricerca di presunte ‘talpe’ all’interno dell’ente, se è vero che, come riportato da Il Secolo Xix, sarebbero state riferite al caso genovese le parole pronunciate dal viceministro delle infrastrutture Edoardo Rixi a margine di un convegno pochi giorni fa in presenza dei vertici di tutte le Adsp: “Contro i dipendenti non trasparenti serve una ‘strizzata ai bulloni’, serve tolleranza zero per conflitti d’interesse e attività private incompatibili nei ruoli pubblici. Bisogna garantire parità di trattamento agli operatori e non passare al proprio partito di riferimento documenti della pubblica amministrazione”.
Sorvolando su che cosa e perché, in generale, un ente pubblico che amministra la cosa pubblica avrebbe da nascondere (coerentemente, dato che mai ha dato seguito all’impegno di rendere pubblica la relazione ministeriale sui fatti che portarono nei mesi scorsi al patteggiamento per corruzione dell’ex presidente Paolo Signorini e all’indagine sul segretario generale ancora in carica Paolo Piacenza, peraltro titolare proprio dei rapporti coi dipendenti e autore, nell’imminenza dle trasferimento, di una missiva per rammentare loro i doveri di riservatezza), Rixi non ha dato chiarimenti sul caso di specie ma neppure smentito il collegamento del Secolo Xix al caso genovese.
Come che sia, i sindacati vi hanno visto una sanzione politica mascherata da provvedimento organizzativo, peraltro immotivato, “ancor più grave se si considera che l’attore risulta essere la prima Autorità Portuale del Paese” che “ha il compito di vigilare, in qualità di garante, sul rispetto delle norme in materia di lavoro portuale e degli accordi vigenti”.
Solo la punta di un iceberg, però, costituito dalla “carenza di attenzione nelle relazioni sindacali, che si auspicava potessero migliorare con l’arrivo del nuovo Presidente”. I sindacati denunciano infatti come i lavoratori “nonostante le molteplici segnalazioni continuino a subire carichi di lavoro e pressioni eccessive che li espongono a forte stress da lavoro correlato. Tutto ciò si inserisce in un contesto di grave incertezza che riguarda sia temi interni come la riorganizzazione dell’Ente e la contrattazione integrativa aziendale scaduta a luglio, sia temi di più ampio respiro, visto che l’Adsp dovrebbe esercitare, con imparzialità, il ruolo di garante per l’intera collettività portuale”.
A.M.
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