Ok regionale al dragaggio del bacino interno di Gioia Tauro
Il progetto dell’Adsp per portare i fondali a profondità comprese fra -14 e -17 non sarà soggetto a Via
Non sarà assoggettato a Valutazione di impatto ambientale il progetto di dragaggio del bacino portuale di Gioia Tauro presentato lo scorso aprile dall’Autorità di sistema portuale del porto calabrese.
Lo ha stabilito la Regione con un decreto appena notificato all’ente con cui si fissano anche le prescrizioni a condizione del via libera.
Il progetto, che riguarda 188mila mc di sedimenti e ha un quadro economico di circa 4 milioni di euro, consta di due fasi: il dragaggio della parte più interna del bacino del porto di Gioia Tauro, al fine di garantire le profondità volute dall’AdSP per garantire la funzionalità e una navigazione in sicurezza del bacino interno (fra i -14 e i -17 metri); la gestione del materiale così dragato che sarà per la gran parte adoperato per la realizzazione di una barra sommersa.
“I circa 38.600 m3 non idonei al ripascimento – si legge nella relazione di progetto – in quanto o aventi pelite >50% o aventi classificazione inferiore ad A saranno oggetto di spostamento in ambito portuale al fine di garantire la completa agibilità degli ormeggi e la sicurezza durante le fasi di navigazione. Tale attività non è soggetta al DM 173/2016 secondo l’art.1 c. 2 lettera a) del suddetto decreto”. Data la quantità ridotta e la possibilità di spostarli su fondali adiacenti, cioè, per tali materiali si potranno evitare conterminazione o smaltimento.
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