Anche Msc pensa alla bandiera indiana per le sue navi
Secondo la stampa locale il liner elvetico, così come Cma Cgm, sarebbe attratto dalla nuova politica di Nuova Delhi in ambito shipping
Secondo quanto riportato dai media indiani, Msc sarebbe in procinto di innestare la bandiera indiana su alcune delle sue navi.
La decisione sarebbe legata agli investimenti indiani previsti per sviluppare navalmeccanica e shipping in materia di trasporto marittimo e fornirebbe all’azienda un potenziale vantaggio competitivo in un mercato in crescita. L’India ha dichiarato l’intenzione di espandere le proprie capacità di trasporto marittimo e ridurre la dipendenza dalle compagnie di bandiera straniere. Il governo ha delineato un ambizioso piano per trasformare la propria industria cantieristica in un’attività di livello mondiale e si sta inoltre adoperando per sostenere lo sviluppo delle compagnie di bandiera nazionali.
Sul fronte navalmeccanico alcuni accordi sono già intercorsi fra India e alcuni dei principali liner al mondo come Msc, Cma Cgm e Maersk. Quella francese è stata la prima tra le principali compagnie di trasporto container a cambiare bandiera, a partire dall’inizio di quest’anno. Ad aprile ha cambiato bandiera per la sua nave Cma Cgm Vitoria (2.592 teu) in India e ha iniziato a reclutare marittimi indiani. La compagnia ha dichiarato che avrebbe cambiato bandiera per altre tre navi portacontainer nel registro indiano e il quotidiano ETInfra riporta che la quarta nave cambierà bandiera questo mese. La compagnia ha inoltre sottolineato di aver reclutato 1.000 marittimi indiani e prevede di assumerne altri 500 nel 2026. La compagnia francese ha riferito inoltre di aver firmato una lettera d’intenti per la costruzione di sei portacontainer in India con il cantiere navale di Cochin.
Attualmente, l’India ha solo tre portacontainer di proprietà della Shipping Corporation of India, una compagnia statale, sebbene il quotidiano riporti che la compagnia starebbe valutando l’acquisizione di due navi di seconda mano. Il quotidiano riporta che il governo ha incaricato la Shipping Corporation e la Container Corporation (di sviluppare una portacontainer nazionale indiana per ridurre ulteriormente la dipendenza dalle compagnie di bandiera estera.
L’India ha anche emanato un regolamento che ha bloccato l’immatricolazione delle navi con più di 20 anni. Il regolamento è stato concepito per sostenere la nuova costruzione navale e ridurre alcune delle navi datate iscritte nel registro. ETInfra sottolinea che, ribattezzando le navi con bandiera indiana, i vettori stranieri otterrebbero un’estensione di vita utile da cinque a dieci anni per le navi concessa in base al regolamento.
Si prevede che l’India adotterà misure per inasprire le normative sul cabotaggio per i trasporti intra-indiani, dopo aver allentato nel 2018 alcune politiche che regolano il trasbordo, il riposizionamento dei container vuoti e il trasporto agricolo sulle rotte nazionali, quando ai vettori stranieri fu consentito di effettuare queste operazioni senza licenza. Si prevede inoltre che l’India inasprirà le restrizioni sugli accordi di condivisione delle navi tra i grandi vettori.
Possibile inoltre un legame della decisione di Msc con il naufragio della Msc Elsa 3 al largo della costa del Kerala a maggio scorso. Lo stato indiano e Msc sono in tribunale per le richieste di risarcimento e i danni derivanti dalle operazioni di recupero e bonifica, nonché per le ingenti richieste di risarcimento da parte delle comunità di pescatori e di altri soggetti. Diverse navi della compagnia sono state arrestate e trattenute per il pagamento di cauzioni. L’iniziativa di registrare le navi in India potrebbe aiutare la compagnia a placare parte del risentimento sviluppatosi dopo la perdita della nave.
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