Ultimatum a Yilport fra le linee d’indirizzo di Gugliotti per il futuro del porto di Taranto
All’orizzonte anche una possibile riconversione di aree Ilva se l’industria non dovesse tornare a produrre ai livelli precedenti
“Ci sarà bisogno di una banchina in grado di sopportare carichi pesanti. Puntiamo molto sul traffico offshore per creare un hub energetico poggiato sul fotovoltaico o sull’idrogeno e diventare un punto di riferimento nel settore delle rinnovabili. Qualcuno già si è fatto avanti con manifestazioni d’interesse”.
“I traffici sono in calo e la contrazione è legata soprattutto ai problemi dell’ex Ilva che, per continuare a funzionare, dovrà essere completamente decarbonizzata. L’obiettivo è svincolare il porto dalla sua funzione di porto solo industriale trasformandolo in uno polifunzionale ma c’è tanto lavoro da fare”.
E a proposito di San Cataldo Container Terminal (Yilport): “Da impegni assunti avrebbero già dovuto garantire nel primo anno 120mila containers e nel secondo 245mila. Non hanno portato né i 120mila né i 245mila. Anche noi come Autorità portuale siamo inadempienti sui dragaggi: è il cane che si morde la coda. L’intesa è che come noi abbiamo il via libera ai dragaggi loro prenotano l’acquisto della gru. Penso che sia recuperabile il rapporto con l’operatore, ma se procediamo con i dragaggi non si fanno più sconti. Se i containers arrivano così come previsto in convenzione bene, altrimenti se ne vanno. Non per essere bruschi, ma perché lo prevede la convenzione”.
Queste alcune delle affermazioni più significative emerse durante il primo incontro pubblico con i media indetto dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, Giovanni Gugliotti, che ha accolto gli organi di stampa per illustrare le linee di indirizzo durante il suo mandato alla guida dell’Ente, dopo i primi cinque mesi di gestione da commissario straordinario.
Sul futuro dell’aree Ilva di Taranto il eopresidente è sttao chiaro: “Quello che non serve non lo lasceremo inutilizzato. Mi auguro che la fabbrica continui a produrre con un nuovo ciclo, con i forni elettrici. Questo comporterebbe una riduzione delle aree necessarie per l’attività perché non arriverebbe più il minerale di ferro da trasformare. Evidentemente ci sarà necessità da parte della grande industria di meno aree. Su questo già mi sono confrontato con il ministro Urso perché ci sono progetti, ora in fase embrionale. Ci sono diverse manifestazioni di interesse da parte di alcuni operatori che sarebbero interessati a gestire delle aree oggi date in concessione a Ilva”.
Il presidente ha avviato la conferenza stampa presentando ufficialmente, alla presenza dei dirigenti e del segretario generale facente funzioni dell’ente, il nuovo Comitato di Gestione che sarà da lui guidato per il prossimo quadriennio e che vede la presenza dei seguenti rappresentanti: il contrammiraglio (CP) Donato De Carolis, Direttore marittimo per la Puglia e la Basilicata Jonica; il C.V. (CP) Leonardo Deri, in qualità di componente in rappresentanza dell’Autorità Marittima; l’avv. Arnaldo Sala, in rappresentanza della Regione Puglia e l’avv. Carla Mellea, in rappresentanza del Comune di Taranto. Con il prossimo rinnovo dell’Organismo di Partenariato della Risorsa Mare, il presidente completerà gli organi di governance previsti dalla Legge 84/94.
Una nota riepilogativa spiega che, in continuità con il lavoro avviato negli ultimi anni, il presidente ha richiamato l’esigenza di accelerare il percorso di trasformazione del porto di Taranto, puntando su sostenibilità, innovazione e diversificazione dei traffici, in un contesto segnato dalla crisi dell’industria siderurgica e dal calo dei volumi commerciali.
Nel suo intervento, l’avv. Gugliotti ha ricordato l’attività di analisi strategica svolta durante il periodo di commissariamento, che gli ha consentito di verificare lo stato di avanzamento delle principali progettualità e degli interventi infrastrutturali, intervenendo operativamente, ove possibile, sui colli di bottiglia. In questa cornice, il presidente ha ribadito che l’azione dell’ente sarà improntata alla concretezza e alla collaborazione, valorizzando il lavoro di squadra dell’Adsp e la capacità di “fare
rete” con territorio, istituzioni e portatori d’interesse per costruire insieme un percorso condiviso di crescita sostenibile.
Tra i temi al centro dell’incontro, il presidente Gugliotti ha richiamato la necessità di affrontare con decisione la fase di contrazione dei traffici, con particolare riferimento al segmento containerizzato e al rapporto con il concessionario terminalista, nonché agli impatti derivanti dalla situazione di stallo di Acciaierie d’Italia. L’obiettivo dichiarato è quello di rilanciare l’operatività dello scalo lungo le direttrici dell’efficienza, della sicurezza e della sostenibilità, accompagnando le misure di rilancio con Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto un dialogo costante con il mondo del lavoro e con le rappresentanze sindacali, anche per il ricollocamento dei lavoratori inseriti nel bacino della Taranto Port Work Agency.
Il presidente ha, quindi, illustrato alcuni assi strategici di sviluppo, a partire dal rafforzamento del ruolo del porto di Taranto come hub nazionale per le energie rinnovabili, anche alla luce del recente Decreto Interministeriale n. 167 del Mase, che individua lo scalo jonico tra i porti di riferimento prioritari per l’eolico offshore galleggiante. In questo quadro, sono stati richiamati sia i progetti infrastrutturali in corso – tra cui la cassa di colmata e i dragaggi al Molo Polisettoriale, il Falanto e l’arretramento del Varco Est – sia le iniziative di pianificazione delle aree portuali dedicate alle rinnovabili, sviluppate attraverso un gruppo di lavoro che coinvolge università, centri di ricerca e partner istituzionali e industriali.
Un passaggio specifico è stato dedicato al crescente interesse di potenziali investitori sulle aree portuali, per le quali l’ente sta conducendo un’analisi complessiva dell’ “as is” del porto in coerenza con il Piano Regolatore Portuale e con i principali interventi infrastrutturali programmati. L’obiettivo è definire, attraverso un processo di ricognizione delle aree, vocazioni e scenari di utilizzo delle stesse, anche in chiave di supporto allo sviluppo della filiera delle energie rinnovabili e delle attività logistico-
industriali connesse.
Nel corso dell’incontro non è mancato il riferimento al segmento crocieristico, indicato come leva strategica per lo sviluppo turistico e commerciale del porto e del territorio. Il progetto di un nuovo terminal crociere, i risultati positivi della stagione 2025 e le prospettive di crescita per il 2026, con la conferma di primarie compagnie internazionali, sono stati indicati come elementi chiave per consolidare il posizionamento di Taranto nel contesto crocieristico del Mediterraneo.
In chiusura, il presidente ha richiamato il ruolo del porto di Taranto nel quadro dei nuovi scenari geopolitici e delle politiche energetiche e infrastrutturali del Mediterraneo. I driver illustrati – dalle energie rinnovabili alla logistica, dalla cantieristica alla crocieristica – saranno i pilastri per il rilancio della comunità portuale e cittadina, in termini di nuova occupazione qualificata, attrazione di investimenti e sviluppo di un ecosistema favorevole alla ricerca, all’innovazione e alla crescita sostenibile del territorio.
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