Terminal Darsena Toscana – Msc: i motivi del ritiro e le preoccupazioni di Guerrieri
L’affare avrebbe portato nelle casse dei fondi Infracapital e Infravia quasi 150 milioni di euro ma le condizioni poste dall’Agcm hanno indotto il gruppo di Aponte a rinunciare
La notizia del ritiro dell’acquisizione di Terminal Darsena Toscana da parte di Til, braccio terminalistico di Msc, diffusa dall’Autorità Antitrust, ha rapidamente fatto il giro delle banchine livornesi e italiane in generale.
Fra i primi a commentare pubblicamente la notizia il presidente dell’Autorità di sistema portuale di Livorno, Luciano Guerrieri, che in una nota si è così espresso: “Considerando proprio l’iter autorizzativo da fare, avevo prudentemente commentato in modo positivo la notizia della acquisizione del Terminal TDT da parte di MSC. Altrettanto prudentemente, perché non conosciamo ancora le motivazioni di questa decisione, valuto con preoccupazione questo passaggio di MSC di ritirare la propria offerta di acquisto del suddetto terminal”. Guerrieri auspica “che la decisione rappresenti solo una pausa di riflessione e che, dopo agosto, la procedura possa riprendere nell’ambito di un dialogo costruttivo tra acquirente e venditore e nel rispetto di un ruolo necessario ed equilibrato con gli enti regolatori. Sono convinto – conclude – che il porto di Livorno rappresenti ancora una scelta strategica per gli operatori interessati allo sviluppo del settore contenitori e delle altre tipologie di traffico e che siano presenti condizioni attuali e future per lavorare e competere nel libero mercato”.
Secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY da fonti vicine al gruppo guidato e controllato da Gianluigi Aponte margini per riaprire un’acquisizione del valore di quasi 150 milioni di euro difficilmente sembrano esserci (non aiuterà anche il fatto che il mercato dei container è crollato in termini di redditività rispetto al triennio passato). L’ostacolo principale al closing dell’affare è stato infatti rappresentato dagli approfondimenti e dalle ‘condizioni’ poste dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato al fine di poter autorizzare questo passaggio di proprietà. Condizioni riconducibili alla presenza già ampia e diversificata di Msc in vari terminal container in giro per l’Italia, e nell’arco tirrenico in particolare, che l’authority aveva posto per evitare eccessive concentrazioni e possibili rischi di posizioni dominanti. Alle prime osservazioni e richieste dell’Agcm, risalenti ad aprile, Msc aveva risposto nelle settimane successive ma le condizioni ‘poste’ dal Garante della concorrenza sono state ritenute inaccettabili o comunque non convenienti da Msc che ha quindi preferito abbandonare il progetto di detenere entrambe i terminal container del porto di Livorno.
A festeggiare per questo epilogo è certamente il Gruppo Grimaldi di Napoli, che aveva già fatto sapere di temere uno sfratto dal terminal Sintermar Darsena Toscana (dove la shipping company partenopea è socia insieme a Tdt), mentre a mangiarsi le mani per un importante incasso sfumato sono soprattutto i fondi Infravia e Infracapital che sarebbero pronti alla wayout dal Terminal Darsena Toscana (la cui concessione scade nel 2031) ma dovranno ora trovare un nuovo offerente e sperare che il prezzo offerto non si discosti molto dalla somma che aveva messo sul piatto Msc.