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AGGIORNATO

Premuda passa nelle mani dei manager Fiori, Barbieri e di Pillarstone Italy

Tramite un’operazione di management buyout l’amministratore delegato e il direttore finanziario sono diventati nuovi proprietari della storica shipping company genovese dove il fondo è rimasto come co-investitore di controllo

di REDAZIONE SHIPPING ITALY
5 Maggio 2025
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Nè una quotazione in Borsa nè l’ingresso di un nuovo fondo d’investimento, la wayout di Pillarstone Italy da Premuda è una managment buyout, ovvero un’operazione per effetto della quale l’azienda viene acquistata da parte di un gruppo di manager interni, seppure con lo stesso fondo che rimarrà co-azionista (di controllo secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY da fonti vicine alla società).

Una nota informa che il management team di Premuda, storica compagnia di navigazione italiana fondata nel 1907 e con sede a Genova, ha annunciato il perfezionamento di un’operazione di management buy-out sull’intero capitale sociale della società. “L’operazione è stata resa possibile anche grazie al significativo supporto strategico e finanziario di Pillarstone, che continuerà a rivestire il ruolo di co-azionista. A guidare l’operazione è un team di managers con una lunga esperienza nel settore, composto da Marco Fiori, CEO, ed Enrico Barbieri, CFO. Il valore complessivo dell’operazione non è stato reso pubblico” si legge nell’annuncio.

La comunicazione ancora aggiunge: “Questo importante traguardo segna l’inizio di un nuovo capitolo per Premuda, che si avvicina al traguardo dei 120 anni di attività nel 2027, e rappresenta la naturale evoluzione di un articolato percorso di rilancio avviato nel 2017 proprio da Pillarstone. Dopo una prima fase di stabilizzazione – che ha incluso il delisting dalla Borsa di Milano e un significativo rafforzamento sotto il profilo finanziario e manageriale – l’azienda ha avviato un percorso strategico volto al riequilibrio economico-finanziario e al progressivo ammodernamento della flotta”.

Attualmente Premuda gestisce una flotta di 13 navi (4 dry cargo e 9 tanker), a cui si aggiungeranno entro la fine dell’anno due nuove navi product tanker, eco-design, rafforzando ulteriormente il posizionamento competitivo della società nel mercato internazionale.

Secondo quanto ricostruito da BeBeez a uscire completamente dal capitale è stato il fondo di diritto irlandese Vajolet, gestito da IQ-EQ Fund Management (Ireland) Limited e di cui Pillarstone è investment advisor, finora titolare del 100% della compagnia di navigazione fondata nel 1907 tramite PS Navi Spa. Accanto ai manager, che insieme hanno acquisito una quota di minoranza di quest’ultima, arriva direttamente come azionista di maggioranza Pillarstone, che con il suo primo fondo, finanziato da Kkr, aveva rilevato i debiti di Premuda nei confronti delle banche nel 2016 e poi iniettato nuova finanza, prendendone il controllo, nel 2017. Successivamente la partecipazione era stata appunto trasferita a fine 2023 al nuovo fondo Vajolet, con Kkr che era uscito dalla partita.

“Per me e per tutto il management team è motivo di grande orgoglio poter proseguire questo percorso al fianco di Pillarstone” ha commentato l’amministratore delegato di Premuda, Marco Fiori. “Dopo sei anni di intensa collaborazione, possiamo affermare con convinzione che Premuda ha cambiato volto: la reputazione internazionale del brand, oggi più solida che mai, ne è una testimonianza concreta. Le relazioni strategiche, sia commerciali che finanziarie, ci permettono di guardare con fiducia alle sfide future, in un contesto globale complesso, caratterizzato da instabilità geopolitica, evoluzioni normative e una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale”.

“Quella di Premuda è una delle storie di turnaround più significative del panorama industriale italiano degli ultimi anni” ha dichiarato Gaudenzio Bonaldo Gregori, a.d. di Pillarstone. “Quando siamo entrati nel capitale, la situazione era critica. Abbiamo scelto un approccio attivo e mirato, unito a una strategia di consolidamento, senza limitarci ad attendere la ripresa del mercato, ma intervenendo direttamente con un piano di turnaround industriale, che ha consentito di generare un importante recupero di valore per tutti gli stakeholders coinvolti.  Nonostante le difficoltà, incluso il periodo della pandemia, Premuda è oggi una realtà solida, pronta a scrivere una nuova pagina della propria lunga storia. Siamo orgogliosi del percorso fatto insieme e impazienti di accompagnare il management nei prossimi obiettivi di crescita”.

Premuda era controllata da Pillarstone dal marzo 2017; la sua nascita era stata conseguente al raggiungimento di un accordo con tre banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Carige) che avevano ceduto e conferito (a un’apposita società veicolo) asset navali sottostanti a non performing loan in pancia a diverse società armatoriali italiane. Premusa stessa era stata infatti ricapitalizzata e delistata da Piazza Affari.

Tutto faceva infatti parte di una più ampia operazione finalizzata alla realizzazione di un’innovativa piattaforma di gestione tecnica e commerciale dedicata all’acquisizione di crediti deteriorati vantati da primari istituti finanziari italiani nei confronti di società italiane e straniere operanti nel settore dello shipping con l’obiettivo di gestire, migliorare e valorizzare tali asset, a beneficio ultimo dei partecipanti al fondo.

L’obiettivo originario del progetto di Pillarstone per Premuda era quello di farne una piattaforma aggregatrice con l’obiettivo di riportarla poi in Borsa o di cederlo a un fondo di private equity o, alla luce dell’epilogo appena annunciato, a nuovi investitori diversi.

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