Navitec rimotorizza la Daphne II di Arpae Emilia Romagna
La società di Cesenatico si è aggiudicata la procedura per il rifacimento di motori completi di assi, invertitori, basamento e sostituzione del gruppo elettrogeno di bordo
Con una offerta del valore di 440mila euro (sui 450mila a base di gara), l’officina Navitec di Cesenatico si è aggiudicata la gara per la rimotorizzazione di Daphne II, battello oceanografico con struttura dello scafo in vetroresina e kevlar, di proprietà di Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia) Emilia Romagna, attrezzato per compiere controlli e studi sull’ecosistema marino e sulla qualità delle acque, in particolare in bassi fondali.
L’intervento è stato finanziato per la maggior parte dal piano complementare al Pnrr, con l’investimento compreso nel programma Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima – Risorse 2024 (Missione 6 Salute – Componenti 1 – Linea di intervento E.1.1.0 – PNC M6C1E.1.1.0) salvo una quota minore, pari a 72.800 euro, garantita dalla stessa Arpae. Più nel dettaglio, la fornitura consisterà nel rifacimento motori completo di assi, invertitori, basamento, sostituzione del gruppo elettrogeno di bordo.
Realizzata nel 1988 dal cantiere Tecnomatic di Ancona, la Daphne II ha una lunghezza fuori tutto di 17,25 metri, larghezza di 4,70 e una stazza lorda di 37,94 tonnellate. Attualmente è dotata di 2 motori marini Iveco Fpt tipo C13ENTM77.10 che, si legge nel bando, dovranno essere sostituiti da altri con simili caratteristiche tecniche e qualitative, migliori o equivalenti, e comunque da 4 tempi con alimentazione a diesel marino.
Con l’intervento, Arpae punta a raggiungere un “aumento dell’efficienza dei motori”, del “livello di funzionalità e sicurezza delle apparecchiature”, un “aggiornamento tecnologico”, una diminuzione “delle emissioni gassose”, “migliori prestazioni in termini di velocità e stabilità”, un “allungamento della ‘durata di vita’ e riduzione dei guasti alla strumentazione di bordo”.
Nel suo bando, Arpae aveva richiesto espressamente che i cantieri candidati a compiere l’intervento fossero distanti al massimo 150 km da Cesenatico, dove ha sede il porto turistico in cui la Daphne II è ormeggiata, nella darsena Onda Marina. Navitec Srl, che come visto ha sede proprio nella cittadina romagnola, è stata l’unica società ad aver partecipato alla procedura.
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