Panama rifiuterà tanker e bulk carrier con più di 15 anni per contrastare la “flotta ombra”
In risposta alle crescenti critiche il registro centroamericano adotta misure più stringenti per ottimizzare le prestazioni e tutelare la sua reputazione
L’Autorità marittima di Panama ha deciso di non accettare più la registrazione di petroliere e navi portarinfuse con più di 15 anni di età. La drastica misura, ufficializzata con un nuovo aggiornamento normativo, rappresenta un’iniziativa dell’ente per rinnovare profondamente il registro navale, migliorando la sicurezza e arginando il fenomeno della cosiddetta “flotta ombra”. L’obiettivo che si pone è duplice: ottimizzare le prestazioni della flotta e tutelare la reputazione di uno dei registri più importanti del mondo.
Secondo l’Autorità panamense, la flotta ombra è composta principalmente da vecchie petroliere con strutture proprietarie poco chiare, che spesso navigano con assicurazioni insufficienti e operano in modo non sicuro per aggirare le sanzioni internazionali, in particolare quelle relative a petrolio russo e iraniano. L’analisi dei dati di ispezione ha fornito la prova definitiva di questa problematica: tra il 2023 e la prima metà del 2025, il 71% dei fermi della flotta ha riguardato proprio navi portarinfuse, da carico generale e petroliere con più di 15 anni.
Oltre al limite di età, Panama ha introdotto ulteriori misure di controllo, tra cui ispezioni trimestrali obbligatorie per le imbarcazioni problematiche e una verifica rafforzata dei sistemi di gestione della sicurezza.
La decisione arriva in un contesto di crescenti critiche, in particolare da parte di organizzazioni come la United Against Nuclear Iran (Uani), che ha accusato Panama di non aver agito in modo adeguato contro i violatori delle sanzioni. L’Uani ha osservato che quasi una nave su cinque sospettata di trasportare petrolio iraniano naviga sotto bandiera panamense.
Nonostante le accuse, Panama si è mossa per affrontare il problema: dal 2019 ha rimosso più di 650 navi dal suo registro per far rispettare le sanzioni occidentali, e 214 imbarcazioni sono state ritirate solo dall’anno scorso, dopo l’implementazione di misure di applicazione più rapide. Una volta rimosse dal registro, le imbarcazioni non possono più navigare sotto bandiera panamense.
Panama, che vanta uno dei registri navali più grandi al mondo con oltre 8.500 navi, sta inoltre rafforzando la sua collaborazione con gli Stati Uniti e sta firmando accordi con altri stati di bandiera come la Liberia e le Isole Marshall per condividere informazioni sulle navi respinte per potenziali violazioni delle sanzioni.
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