Cgil si mobilita contro il traffico di armi dal porto di Piombino
Il sindacato, con Spi e Fiom, in occasione dell’arrivo della nave Capucine, si unisce alla protesta per la pace, lanciando un appello a istituzioni e lavoratori
La Camera del Lavoro Cgil di Piombino, insieme a Spi e Fiom, ha partecipato a un presidio di pace contro l’uso del porto per il transito di armi. L’iniziativa, promossa dal gruppo delle “Donne in Nero”, si è tenuta questa mattina al Piazzale Premuda di Piombino ed è stata motivata dall’arrivo della nave Capucine, il cui carico ha sollevato preoccupazioni tra le associazioni e i sindacati locali.
La partecipazione della Cgil riafferma l’adesione del sindacato alla campagna “No ReArm Europe”. “Le armi non possono essere considerate una merce come le altre – ha sottolineato per la delegazione David Romagnani, coordinatore della Camera del lavoro di Piombino – la violenza e i conflitti trovano terreno fertile nell’indifferenza e nel silenzio.”
Il presidio ha lanciato un appello non solo alle istituzioni, ma anche agli operatori e alle maestranze portuali. L’invito è quello di riflettere sul significato delle proprie azioni e di astenersi dal collaborare con traffici di armi che alimentano conflitti internazionali. La Cgil di Livorno conferma così la propria posizione netta, già espressa anche dalla categoria dei trasporti: “No all’invio di armi, sì a un futuro di pace e cooperazione tra i popoli” conclude la nota sigla sindacale.
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