Villanova (Corsica Linea) scende in campo contro la concorrenza di Gnv e la bandiera italiana
“Le infrastrutture pubbliche francesi devono servire da ‘trampolino di lancio’ per operatori low-cost che distruggono valore in Francia?”
La lettera aperta di 18 parlamentari francesi (pubblicata prima del giornale specializzato Le Marin e ripresa poi da altri media fra cui Le Monde) che accusano la compagnia di traghetti italiani Gnv di dumping predatorio per come sta penetrando il mercato francese ha innescato alcune reazioni importanti.
Una di queste arriva da Pierre Antoine Villanova, amministratore delegato della compagnia di navigazione Corsica Linea, che ovviamente sostiene le accuse mosse al ‘nuovo entrante’ italiano sulle linee marittime dai porti del sud della Francia.
“Le infrastrutture pubbliche francesi devono servire da ‘trampolino di lancio’ per operatori low-cost che distruggono valore in Francia?” è la domanda retorica che pone con un post pubblicato sul proprio profilo LinkedIn. “Questa – prosegue – è la vera domanda che ci si pone di fronte alle posizioni predatorie degli armatori con bandiera ‘low-cost’ che, come è avvenuto nel settore aereo, distruggono valore in Francia e talvolta diventano i ‘veri proprietari’ di queste strutture pubbliche. Gli esempi degli aeroporti provinciali francesi sono noti. I porti secondari francesi saranno i prossimi?”. Il riferimento è ad esempio al porto di Sète scalato regolarmente da Gnv.
Villanova la definisce “una vera questione di sovranità e, attraverso questa, una semplice domanda: tutte le parti interessate francesi sono pronte a dare un senso alle loro azioni per l’industria marittima francese e il trasporto marittimo sotto bandiera francese?”.
Il messaggio del numero uno di Corsica Linea soffia sul fuoco della polemica sollevata dai 18 parlamentari francesi di diversi partiti secondo i quali “da diversi anni, nel Mediterraneo si combatte una guerra silenziosa. Non si contrappongono solo le navi, ma anche due visioni del commercio: da un lato, quella degli operatori marittimi attenti alla redditività, all’equità sociale e alla sovranità nazionale. Dall’altro, quella di un attore sostenuto da un colosso finanziario che, linea dopo linea, sta sconvolgendo l’equilibrio di attività commerciali naturalmente sostenibili” hanno scritto. Aggiungendo poi in maniera esplicita: “Questo attore è Gnv, una controllata del gruppo Msc. In tre anni, Gnv ha perso oltre 500 milioni di euro, di cui 257 milioni nel 2024, senza mai rallentare la sua corsa all’espansione. Perché? Perché se lo può permettere: Msc sta iniettando ingenti capitali (290 milioni di euro nel 2024), coprendo le perdite abissali senza pretendere una redditività a breve termine. Questo comportamento, completamente slegato dalle regole economiche standard, ha un nome: dumping predatorio”.
Nel mirino anche la bandiera italiana perchè, rispetto a quella francese, consente agli armatori maggiori benefici economici in termini di defiscalizzazione e decontribuzione.
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Pierre Antoine Villanova