Allseas presenta il reattore nucleare per ridurre le emissioni del trasporto marittimo del 5%
Destinato a offshore e grandi portacontainer, l’Smr-Htgr offre cinque anni di autonomia; supererà la competitività dell’Hfo entro il 2040
Allseas, colosso svizzero-olandese dell’ingegneria navale che opera nel mercato minerario in acque profonde e possiede le più grandi navi posacavi e per carichi pesanti al mondo, ha presentato i risultati di uno studio d’impatto condotto dalla società di consulenza strategica Roland Berger, che evidenzia il potenziale trasformativo di piccoli reattori modulari (Smr).
Il rapporto conferma che la tecnologia nucleare di Allseas può svolgere un ruolo fondamentale nel rafforzare l’economia olandese, ridurre la congestione della rete, migliorare la sicurezza energetica e decarbonizzare il settore e l’industria marittima.
Lo studio commissionato dalla società evidenzia che l’adozione su larga scala del loro piccolo reattore modulare (Smr) potrebbe eliminare 55 megatoni di CO2 dalle emissioni globali del trasporto navale, pari a circa il 5% del totale, e dare quindi un contributo significativo alla transizione energetica.
La ricerca sottolinea l’ampio impatto economico del progetto, stimando un mercato globale potenziale di circa 700 reattori nel settore navale e fino a 110 aggiuntivi per applicazioni industriali nei Paesi Bassi. Questa espansione potrebbe generare un’attività economica complessiva fino a 150 miliardi di dollari e creare fino a 40.000 nuovi posti di lavoro.
Il progetto, sviluppato in collaborazione con la Tu Delft e Nrg Pallas, è incentrato su un Smr da 25 megawatt che adatta la tecnologia dei reattori raffreddati a gas ad alta temperatura (Htgr) per l’uso marittimo, l’alimentazione ausiliaria e le microreti offshore. La sicurezza è intrinseca nel design: il nocciolo, riempito con minuscole sfere di uranio racchiuse in un rivestimento ceramico, è progettato per auto-raffreddarsi e spegnersi automaticamente in caso di guasto, eliminando la necessità di intervento esterno.
Allseas ha definito un ambizioso programma quinquennale: dopo gli studi di progettazione in corso nel 2025, si passerà alla progettazione dettagliata entro il 2028, con l’inizio della fase di implementazione iniziale previsto per il 2030.
L’applicazione di questa tecnologia è inizialmente destinata a navi di grandi dimensioni nel settore offshore, come la Pioneering Spirit (la nave più grande del mondo per dislocamento) e la nave mineraria Hidden Gem di Allseas, che trarrebbero enorme beneficio dal ciclo del combustibile di circa cinque anni, massimizzando il tempo operativo in mare.
Roland Berger prevede che l’Smr diventerà competitivo in termini di costi rispetto all’Hfo (olio combustibile pesante) entro il 2030 e il 2040, grazie alla prevista riduzione dei costi dell’Smr e all’aumento delle future tasse sulle emissioni di carbonio, rendendo l’opzione nucleare particolarmente interessante per le navi portacontainer più grandi e ad alta velocità.
Stephanie Heerema, project manager Nuclear Developments di Allseas, ha enfatizzato l’importanza strategica del progetto: “Questo studio dimostra che il nostro piccolo reattore modulare è tecnologicamente innovativo e strategicamente prezioso per i Paesi Bassi. Con questa tecnologia, possiamo soddisfare l’urgente domanda di energia stabile, pulita e conveniente, creando al contempo un prodotto di esportazione che accelera la transizione energetica globale”.
L’espansione del mercato terrestre nei Paesi Bassi, che include fino a 110 reattori, contribuirebbe a risparmiare ulteriori 10 megatoni di CO2 nell’economia industriale, consolidando il ruolo olandese come pioniere nell’energia nucleare per applicazioni offshore e industriali.
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