Taranto, non luogo a procedere per il Molo San Cataldo
Scagionati i vertici del consorzio guidato da Rcm che effettuò i lavori della banchina dello scalo pugliese
Rcm Costruzioni ha fatto sapere che “il Giudice dell’udienza preliminare Pompeo Carriere, del Tribunale di Taranto, ha emesso sentenza di ‘Non luogo a procedere, perché il fatto non sussiste’ nei confronti del co-amministratore di R.C.M.Costruzioni, Eugenio Rainone, e per altri due imprenditori, per il quale il Pubblico Ministero aveva chiesto il rinvio a giudizio, dopo le indagini sul maxi appalto per i «lavori di rettifica, allargamento ed adeguamento strutturale della banchina di Levante del Molo San Cataldo e della calata 1 del Porto di Taranto» bandito dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio”.
Per Rcm “la decisione accoglie la tesi dei difensori, disattendendo in toto quella accusatoria, sostenuta dal Pubblico Ministero dimostrando come, in sede amministrativa, sia il Tar Puglia che il Consiglio di Stato avessero certificato la regolarità della procedura e, quindi, la totale estraneità degli accusati rispetto ai fatti narrati dal denunciante”.
L’indagine nasceva da un esposto proprio della Doronzo srl che, dopo essersi classificata prima, è stata esclusa dalla port authority di Taranto sulla base di una serie di documenti prodotti, secondo l’accusa, dalla Rcm. In sostanza, la Doronzo srl, aveva indicato il consorzio come una sorta di partner per raggiungere quei requisiti richiesti dal bando e che da sola la società non avrebbe potuto raggiungere. Per gli investigatori i tre imputati avrebbero sostanzialmente convinto i vertici di alcune società consorziate a rifiutare quell’accordo per impedire l’aggiudicazione.
“Il tentativo di un aspirante concorrente di screditare la credibilità e la affidabilità della R.C.M.Costruzioni, attraverso infondate accuse verso la mia persona, solamente perché “colpevole” di aver documentato, attraverso atti acquisiti legittimamente, con regolari procedure di accesso agli atti, il loro maldestro tentativo di turbare il regolare svolgimento della procedura di gara, fornendo alla stazione appaltante informazioni fuorvianti suscettibili di influenzare le decisioni sulla loro esclusione accertata dai giudici amministrativi, si è scontrato con la fiducia che ho riposto fin dall’inizio nell’operato della magistratura giudicante che ieri ha pronunciato una sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. Ringrazio i miei legali, Professor Alessandro Diddi ed Avvocato Nicola Marseglia e la mia cara amica, l’Avvocato Daniela Petrone, in difesa della società” ha commentato Rainone annunciando azione risarcitoria.
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