Niente tutela cautelare, i cinque traghetti di Moby possono passare a Msc
Il Tar del Lazio non ha accolto l’istanza cautelare richiesta da Grimaldi per il rischio di alterazione ‘strutturale’ e ‘irreversibile’ dell’assetto concorrenziale del mercato
Con un’ordinanza appena pubblicata, il tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio, ha rigettato l’istanza di tutela cautelare avanzata da Grimaldi Euromed per bloccare la vendita dei cinque traghetti Moby Aki, Moby Wonder, Athara, Janas e Moby Ale 2. A questo punto, dunque, il passaggio di proprietà potrà avere seguito ed essere finalizzato.
In attesa di esprimersi sul merito della questione, nell’ordinanza i giudici scrivono quanto segue: “Ritenuto che, impregiudicata ogni valutazione sulla fondatezza dell’impugnazione proposta, allo stato non sussista il pericolo concreto che, per effetto dell’esecuzione degli impegni assunti dalle società controinteressate […], si verifichi, nelle more della definizione del presente giudizio, quell’alterazione ‘strutturale’ e ‘irreversibile’ dell’assetto concorrenziale del mercato in danno del Gruppo Grimaldi che quest’ultimo adduce a fondamento dell’istanza cautelare, considerato che:
i) due delle cinque navi oggetto di compravendita restano nella disponibilità di Moby per effetto della clausola di charter back apposta al contratto, consentendo così alla medesima di preservare medio tempore la propria operatività sul mercato;
ii) il trasferimento del diritto di proprietà delle cinque navi di Moby e CIN in capo a un soggetto del Gruppo MSC è un atto pur sempre passibile di retrocessione sul piano giuridico”.
Ritenendo pertanto che “non ricorrano i presupposti per l’accoglimento della tutela cautelare richiesta”, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio rigetta l’istanza di tutela cautelare che apre le porte al passaggio delle tre navi ro-pax alla società SAS Shipping Agencies Services S.à.r.l., holding lussemburghese di Msc, che a sua volta le metterà a disposizione di Moby (Moby Aki e Moby Wonder in time charter) e di Gnv (Athara, Janas e Moby Ale 2).
Il prezzo di 229,9 milioni di euro, frutto di asta pubblica, che Msc pagherà a Moby e Cin serviranno a estinguere il finanziamento (da 243 milioni di euro) erogato dallo stesso gruppo di Gianluigi Aponte a favore della ‘balena blu’ della famiglia Onorato. Nell’accordo proposto da Msc, Gnv e Moby all’Autorità Antitrust per evitare una possibile sanzione per condotta anti-concorrenziale sulle rotte fra Italia continentale e Sardegna, era scritto che, “qualora il ricavato dalla vendita di questi asset non risultasse sufficiente a estinguere il finanziamento Sas, l’eventuale credito residuo sarà ceduto a terzi indipendenti, a condizioni rispettose della sostenibilità economica e finanziaria di Moby”.
N.C.
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