A Porto Nogaro congestione in banchina, Conti Carwil protesta
La shipping company britannica auspica un migliore servizio alle navi e chiede il dragaggio del fiume Corno che limita l’accessibilità nautica

La congestione portuale non colpisce solo i grandi scali del Nord Europa ma compisce anche le banchine di Porto Nogaro e gli effetti negativi suscitano il malcontento degli armatori.
Fra questi Conti Carwil, la compagnia di navigazione attiva nel trasporto di carichi break bulk che da tempo ha eletto San Giorgio di Nogaro come proprio home port nell’Adriatico all’interno delle linee operate nel Mediterraneo.
In questi giorni ci sono state cinque navi contemporaneamente ormeggiate in porto, alcune di queste inattive perchè in attesa di essere lavorate, più alcune altre ferme in rada.
L’anno scorso a Porto Nogaro ha preso forma la fusione fra le due imprese portuali esistenti, Compagnia Portuale e F.lli Midolini, e la speranza degli operatori era quella di assistere a una maggiore efficienza in uno scalo che in passato si era sempre distinto per economicità e per un buon sistema operativo” fanno sapere da Conti Carwil a SHIPPING ITALY.
“Nella realtà dei fatti – aggiungono dalla shipping line – le cose sono andate all’opposto, visto che i costi che si pagavano prima sono aumentati, e questo può essere giustificabile visto che quelli precedenti erano davvero molto bassi, ma al contempo, e questo è il problema attuale, la disponibilità di manodopera è andata scemando, fino alla situazione attuale, dove in porto ci sono cinque navi, come sempre, ma solo tre operano, e ognuna con una sola squadra di lavoratori portuali. Non si hanno altre squadra disponibili per poter lavorare le altre due navi”.
Una nave di Carwil era ormeggiata da sabato scorso e tenuta ‘in ostaggio’ fino a metà di questa settimana senza avere la possibilità di iniziare a operare benché la merce da imbarcare fosse pronta in porto da prima che la nave arrivasse. “Una settimana di pura attesa e le attese delle navi non sono mai gratuite” ricordano dalla compagnia di navigazione0.
“Aggiungiamo poi – concludono da Carwil – che, dopo anni di promesse di dragaggio del canale di accesso al porto, nulla di significativo è accaduto finora, mentre il fiume Corno ha continuato a fare affluire detriti che hanno provocato una nuova riduzione dei fondali per le navi che devono accedere alle banchine, il che andrà a creare ulteriori problemi per chi in Porto Nogaro ha creduto e vive ora quel porto non più come una opportunità ma un incubo”.
N.C.
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