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Tdt a Grimaldi e il 38% dei terminal Psa ad Axa: Infravia e Infracapital escono dai porti italiani

A sette anni di distanza dall’acquisizione di Gruppo Investimenti Portuali prende forma la cessione (a caro prezzo) dei terminal di Genova, Livorno e Marghera che i due investitori istituzionali (con Schenone) avevano rilevato nel 2017

di Redazione SHIPPING ITALY
10 Dicembre 2023
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Terminal Darsena Toscana – porto di Livorno – Darsena Europa lavori

A quasi sette anni di distanza dallo sbarco nei terminal container di tre porti italiani (Genova, Venezia e Livorno), i fondi Infravia e Infracapital sono pronti a uscire dal proprio investimento fatto nel 2017 quando rilevarono Gruppo Investimenti Portuali dalle famiglie Negri, Cerruti, Magillo e Schenone (quest’ultimo rimasto poi azionista con un 5% e assumendo la carica di amministratore delegato di Gip).

La wayout sarà rappresentata dalla cessione del 100% della società Terminal Darsena Toscana di Livorno al Gruppo Grimaldi di Napoli (terminal che fino a qualche mese fa pareva invece destinato a Msc) e della partecipazione pari al 38% nella società Psa Genoa Investments, a cui fanno capo i tre terminal di Psa Italy (Psa Sech di Genova Sampierdarena, Psa Genova Pra’ e Psa Venice – Vecon di Marghera), ad Axa Investment Managers.

Conferme ufficiali al momento ancora non ce ne sono (anzie semmai qualche smentita anch’essa non ufficiale) ma fonti vicine a Grimaldi Group danno per probabile e imminente il passaggio del terminal container e ro-ro livornese a un prezzo almeno pari o superiore ai 150 milioni di euro che la Msc di Aponte aveva messo sul piatto l’anno scorso, salvo poi vedersi bloccare l’acquisto dai rilievi dell’Autorità Antitrust e dall’opposizione proprio di Grimaldi che su una porzione di quel terminal opera con le sue navi (presso Sintermar Darsena Toscana). Quale sarà il futuro di Terminal Darsena Toscana a questo punto sarà tutto da decifrare: secondo i beninformati sarà certamente dedicato in larga parte ai traffici ro-ro e ro-pax di Grimaldi ma manterrà comunque la sua funzione di terminal container conto terzi (probabilmente attraverso una partnership ancora più stretta fra Giulio Schenone e la famiglia Grimaldi).

L’uscita dei fondi Infravia e Infracapital dall’investimento in Psa, e quindi nei terminal container di Genova e di Marghera, era atteso ormai da diversi mesi e il positivo epilogo delle trattative è stato reso noto dall’autorità antitrust tedesca che sul proprio sito web ha pubblicato la notifica dell’operazione che dovrebbe portare al passaggio del 38% di Psa Italy alla neocostituita Pervinca Srl. Quest’ultima è una società fondata nel 2022 dallo studio milanese di fiscalisti Vanzetta & Associati ma che appena poche settimane fa è passata al 100% alla lussemburghese Axa Pie Lux 7 S.A.R.L. al cui vertice è stato ora nominato in qualità di presidente Antoine Paul Cavallier il cui ruolo è Director Infrastructure Equity presso Axa Investment Managers.

Secondo quanto comunicato dall’antitrust tedesca a passare di mano ci sarà, oltre ai terminal container di Genova e di Marghera, anche la società Prà Distripark Europa Spa, ovvero la società che gestisce un’area di 45.000 mq adiacente al porto di Prà e offre servizi di logistica, lavorazioni delle merci, svuotamento e riempimento dei container.

Secondo quanto reso noto recentemente dalla consueta analisi del Centro Studi Fedespedi sui bilanci dei terminal container italiani, il Psa Sech di Genova nel 2022 ha chiuso con 41 milioni di euro di ricavi, 8,8 milioni di Ebitda, 3,9 milioni di Ebit e 2,4 milioni di utile netto, Psa Genova Pra’ ha invece raggiunto 219 milioni di entrate, 85 milioni di Ebitda, quasi 65 milioni di Ebit e e 45,9 milioni di profitto netto e infine Psa Venice – Vecon può vantare per il 2022 36,8 milioni di fatturato, 17,5 milioni di Ebitda, 13,8 milioni di Ebit e 10,1 milioni di risultato netto positivo. Il Terminal Darsena Toscana (al 100% di Gruppo Investimenti Portuali) l’anno scorso aveva chiuso con 57 milioni di ricavi, 17,2 milioni di Ebitda, 14,1 milioni di Ebit e 10,6 milioni di utile. Anche per il 2023 i risultati finanziari rimarranno ampiamente positivi grazie alla tenuta dei traffici annunciata dal top management nei giorni scorsi al cocktail natalizio di Psa.

Risultati in crescita rispetto al 2021 che, sommati ai rinnovi di concessioni ottenuti (Vecon 2049, Genova Sech 2047 e Psa Ge Pra’ 2053) e alla luce del prossimo ingresso di nuova capacità portuale in Alto Tirreno (in particolare a Genova e a Spezia) e in Alto Adriatico (a Trieste e a Marghera) suggeriscono ai fondi Infravia e Infracapital che questo sia il momento migliore per monetizzare e concretizzare la wayout dell’investimento fatto nel 2017.

N.C.

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Monito di Psa sulla sovraccapacità portuale nei container in Italia

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