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Lloyd’s Register certifica la crescita dell’uso di biocarburanti nel trasporto marittimo

Lo rivela l’ultimo report Fuel Oil Bunkering Analysis and Advisory Service che evidenzia però l’aumento delle criticità sulla qualità dei prodotti all’aumento della loro diffusione

di REDAZIONE SHIPPING ITALY
28 Febbraio 2025
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Ellen bunkeraggio metanolo Maersk a Rotterdam

L’ultima analisi del Fuel Oil Bunkering Analysis and Advisory (Fobas) di Lloyd’s Register evidenzia un aumento significativo dell’uso di biocarburanti, principalmente guidato dalle normative Ue e Imo, tra cui la Mediterranean SOx (Sulphur Oxides) Emission Control Area (Seca) che entrerà in vigore il 1° maggio 2025.

I biocarburanti continuano la loro ascesa nel mix di carburanti marini, guidati da incentivi normativi e impegni di decarbonizzazione del settore. Il rapporto rileva il crescente utilizzo di miscele residue di esteri metilici di acidi grassi (Fame) (grado RF), in particolare a Singapore, Algeciras e nella regione Amsterdam-Rotterdam-Antwerp. Sebbene molte navi abbiano adottato con successo i biocarburanti senza segnalare problemi, permangono preoccupazioni in merito alla trasparenza nella composizione e al potenziale rischio che scorte di biocarburanti di qualità sconosciuta entrino nella catena di fornitura.

Rispecchiando le tendenze della prima metà del 2024, il rapporto identifica i risultati del contenuto di zolfo fuori specifica come una preoccupazione significativa. Quasi il 2,5% dei campioni di olio combustibile a bassissimo tenore di zolfo (Vlsfo) testati, in particolare il grado ISO8217 RMG380, ha registrato livelli di zolfo compresi tra lo 0,50% in massa e lo 0,53% in massa. Sebbene questi carburanti siano tecnicamente conformi alle normative Marpol Annex VI quando si tiene conto delle tolleranze di precisione del test, continuano a creare incertezza per gli operatori navali.

Un ulteriore 0,8% dei campioni Vlsfo ha superato lo 0,53% in massa, esponendo le imbarcazioni al rischio di non conformità. I ​​dati mostrano un certo miglioramento rispetto al 2023, ma i fornitori sono invitati a puntare a un’aderenza più rigorosa al limite dello 0,50% per evitare controversie sulla conformità. I sedimenti totali rimangono un problema importante, con un aumento nel 2024 dopo i precedenti miglioramenti. L’instabilità dell’asfaltene nelle miscele di carburante è una causa comune, con Houston e Anversa identificate come aree ad alto rischio a questo riguardo.

I carburanti distillati, sebbene generalmente di qualità superiore, hanno anche presentato problemi, in particolare nelle proprietà di flusso a freddo e nella conformità al requisito Solas del punto di infiammabilità minimo di 60 °C. Il numero di campioni di gasolio marino (Mgo) con punti di infiammabilità inferiori a 60 °C è aumentato nel 2024, una tendenza che pone rischi sia per la conformità normativa che per la sicurezza. Ciò può essere in parte attribuito alla miscelazione involontaria o intenzionale con gasolio per autoveicoli in alcuni paesi che hanno un limite di punto di infiammabilità inferiore.

Guardando al futuro, il rapporto prevede che il Seca del Mediterraneo potrebbe alterare i modelli di rifornimento e la qualità del carburante in porti specifici. Le navi che operano nel Mediterraneo dovranno utilizzare carburanti con un contenuto di zolfo pari o inferiore allo 0,10% in massa, a meno che non utilizzino una tecnologia di abbattimento di SOx approvata. Questo cambiamento normativo potrebbe determinare cambiamenti nella disponibilità e nei prezzi del carburante nei principali porti del Mediterraneo, richiedendo un’attenta pianificazione da parte degli operatori navali.

Inoltre, si prevede che le normative FuelEU Maritime, l’inclusione della navigazione nel sistema di scambio delle quote di emissione (Ets) dell’Ue e altre pressioni normative stimoleranno una maggiore adozione di biocarburanti e carburanti alternativi come metanolo, idrogeno e ammoniaca, creando nuove sfide in termini di disponibilità, costi, conformità normativa e qualità del carburante.

Usman Muhammad, Product Manager Fobas, ha affermato: “La qualità del carburante continua a essere una preoccupazione operativa fondamentale per l’industria marittima. Mentre vediamo alcuni miglioramenti in alcune aree, la ricorrenza di alti livelli di sedimenti, problemi di conformità allo zolfo e sfide emergenti con i biocarburanti sottolineano la necessità di rigorosi test del carburante, rivalutazione della gestione del carburante a bordo e trasparenza della catena di fornitura. Man mano che gli scenari normativi si evolvono e i carburanti alternativi guadagnano terreno, gli operatori navali devono rimanere proattivi nella valutazione della qualità del carburante per garantire la conformità e mantenere un’elevata efficienza operativa”.

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