Ok al Decreto infrastrutture: non ci sono la norma che interessa Spinelli e la riforma della governance portuale
Inseriti invece nel provvedimento interventi importanti per l’autotrasporto e per le targhe prova dei veicoli sbarcati in banchina

Dopo il rinvio della scorsa settimana, il Consiglio dei ministri ha approvato il ‘Decreto infrastrutture’ annunciato nelle scorse settimane, ma la norma di modifica della legge portuale inizialmente prevista è stata espunta così come non ci sono i primi interventi di riforma dell’ordinamento promessi.
L’intervento sui piani regolatori portuali che riguardava da vicino il Genoa Port Terminal di Spinelli, annunciato da una lettera dell’ufficio legislativo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con cui si chiedeva all’Avvocatura di Stato, in sua ragione, di richiedere un rinvio dell’udienza prevista nel processo aperto dall’Autorità di sistema portuale di Genova innanzi il Consiglio di Stato per la ricusazione della sentenza con cui quest’ultimo aveva annullato la concessione portuale della società partecipata al 49% da Hapag Lloyd, era stato accompagnato da furiose polemiche politiche.
Polemiche che, malgrado la difesa tanto di Spinelli quanto del Mit sulla valenza erga omnes del provvedimento, hanno evidentemente visto prevalere chi nell’esecutivo ne caldeggiava il ritiro. Rinviato a data da destinarsi, come detto, anche il più ampio intervento di riforma portuale che il viceministro alle infrastrutture Edoardo Rixi aveva annunciato “entro 90 giorni” con “un decreto sulla governance: non si accorperanno Adsp, che rimangono enti pubblici non economici”. nel testo non vi è traccia di questo intervento.
In materia portuale il decreto interviene solo, in ambito di determinazione degli aggiornamenti annuali dei canoni annui relativi alle concessioni demaniali marittime, a sostituire l’indice dei valori per il mercato all’ingrosso, qualora non prodotto da Istat, con l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali.
Sono invece rientrati, come riferito anche dal viceministro Edoardo Rixi, alcuni interventi in materia di autotrasporto che sembravano esser stati in un primo momento accantonati. Questo il riassunto del dicastero sui provvedimenti adottati: “Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha introdotto misure significative a sostegno del settore dell’autotrasporto con l’approvazione odierna in Consiglio dei Ministri del Decreto Legge Infrastrutture. Frutto di un intenso confronto con la categoria, il provvedimento mira a garantire maggiore equità, tempi di attesa certi e investimenti per la modernizzazione del parco veicolare.
Tra le principali novità, si segnala la modifica della disciplina dei tempi di attesa per le operazioni di carico e scarico merci. Il periodo di franchigia è ridotto da due ore a novanta minuti per ogni operazione, e, in caso di superamento, è previsto un indennizzo di 100 euro per ogni ora o frazione di ora di ritardo, con rivalutazione automatica annuale. Viene inoltre introdotta la responsabilità solidale tra committente e caricatore nel pagamento dell’indennizzo.
Il Decreto interviene anche sul delicato tema dei tempi di pagamento, prevedendo la possibilità per l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) di adottare diffide e sanzioni in caso di violate reiterate e diffuse delle normative sui pagamenti, configurando un abuso di dipendenza economica.
Un segnale concreto di attenzione al futuro del settore è rappresentato dallo stanziamento di 6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 destinati al rinnovo del parco veicolare, incentivando la transizione verso mezzi più moderni e sostenibili”.
In materia di trasporti da registrare ancora un intervento che dovrebbe ripristinare lo status quo ante per quel che riguarda il tema delle “targhe prova”, che potranno essere rilasciate ai terminalisti automotive in “un numero non superiore al numero dei dipendenti del titolare dell’autorizzazione e degli addetti che partecipano stabilmente all’attività di impresa”. Stanziati infine 4,2 milioni di euro in tre anni per il rafforzamento della società in house del Mit che si occupa di autostrade del mare, Ram Spa.
A.M.
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