Il Governo pronto a salvare Spinelli (e l’Adsp di Genova)
Una norma ad hoc inserita in un decreto omnibus in gestazione può disinnescare l’annullamento della concessione al Genoa Port Terminal sentenziato dal Consiglio di Stato

La concessione di Genoa Port Terminal (gruppo Spinelli, partecipato al 49% dalla tedesca Hapag Lloyd) su 150mila mq nel bacino di Sampierdarena del porto di Genova è (quasi) salva.
Il titolo era stato annullato dal Consiglio di Stato nell’ottobre scorso, su ricorso della concorrente Sech (gruppo Psa). La situazione era però rimasta in sospeso. In attesa dei verdetti di Cassazione (sfavorevole a Spinelli la prima parziale pronuncia) e del Consiglio di Stato sui ricorsi contro la sentenza autunnale di quest’ultimo, l’Autorità di sistema portuale ha infatti consentito a Gpt (con atti finora mai resi pubblici) di proseguire almeno fino a fine giugno prossimo nella sua attività, modificando però l’organizzazione degli spazi in modo da dedicare una superficie maggiore ai traffici multipurpose rispetto a quelli di container.
Proprio la tipologia dei traffici consentiti a Spinelli è il nodo del contenzioso e proprio su questo il Governo ha ora preparato un intervento normativo ad hoc. Sech contestava che la concessione fosse nulla perché l’Adsp non aveva specificato le merceologie di traffico consentite a Spinelli, permettendogli di specializzarsi nei container laddove il suo terminal appartiene a un ambito portuale funzionalmente destinato dal Piano regolatore portuale (Prp) ai traffici di merci varie.
In primo grado il Tar di Genova diede ragione ad Adsp e Spinelli, sentenziando che tale prescrizione del Prp valesse per l’ambito e non per le singole porzioni, mentre il Consiglio di Stato ha ribaltato tale lettura: la caratterizzazione deve valere per i singoli terminal e non solo per l’ambito portuale in cui ricadono.
Ma in un Decreto infrastrutture che sarà a giorni sottoposto al Consiglio dei ministri il Governo ha inserito un microritocco alla legge portuale che controribalta la situazione. Al periodo della legge 84/94, secondo cui (art. 5, comma 1-ter) “l’assetto delle aree portuali e retro-portuali, individuati e delimitati nel Dpss (Documento di programmazione strategica di sistema), sono disegnati e specificati nel piano regolatore portuale (Prp), che individua analiticamente anche le caratteristiche e la destinazione funzionale delle aree”, verrà infatti aggiunta la seguente specificazione: “Le caratteristiche e la destinazione funzionale delle aree di cui al primo periodo si intendono riferite agli ambiti complessivamente considerati, come disegnati e specificati nel piano regolatore portuale (Prp) e non alle singole porzioni dei medesimi”.
Di fatto si cambia la legge in modo da consolidare l’interpretazione data dal Tar, così da ‘indurre’ il Consiglio di Stato – l’udienza era prevista per martedì scorso, ma Adsp e Spinelli hanno chiesto un rinvio – a ricusare la propria sentenza dell’ottobre scorso. Uno scenario che – sempre che il Decreto in questione venga approvato in Cdm – non solo salverebbe Spinelli e Hapag Lloyd dal rischio di perdere la concessione, ma garantirebbe loro anche la possibilità di operarvi principalmente container. E ciò metterebbe a vento l’Adsp da possibili richieste risarcitorie già ventilate da Spinelli nel sottolineare il proprio totale rispetto a quanto prescrittogli dall’ente regolatore che ha rilasciato la concessione.
Possibile, tuttavia, che i ricorsi vadano avanti, dal momento che da essi dipende quantomeno la sussistenza dei danni da concorrenza sleale che Psa ha più volte asserito di aver patito, senza dimenticare che sulla scelta dell’Adsp di congelare la situazione pendono poi anche le minacce di chi (Grimaldi in primis) ha da subito sostenuto la necessità di rimettere a gara il terminal nonché un’inchiesta della Procura di Genova per occupazione abusiva che vede indagati Aldo Spinelli e, “in concorso”, Mario Sommariva (presidente del Gruppo Spinelli dal 23 settembre scorso) e l’ex presidente della port authority di Genova Paolo Emilio Signorini (firmatario degli atti concessori e del patteggiamento delle accuse di corruzione da parte di Spinelli avanzategli dalla stessa Procura nell’ambito di diversa indagine).
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