Ancip verso una riorganizzazione: via libera dall’assemblea
Nel prossimo piano nuovi gruppi di lavoro, supporto legale e altre risorse economiche per garantire l’autonomia dell’ente

“E’ un mandato preciso che punta a ridisegnare l’assetto dell’associazione e a prepararla alle incognite del prossimo futuro quello che è emerso dall’Assemblea straordinaria dell’Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali (Ancip), riunitasi oggi, 17 dicembre”. Questo recita una nota dell’associazione che spiega di avere messo “al centro del dibattito la necessità di adeguare la struttura rappresentativa alle nuove dinamiche del mercato marittimo e logistico”.
L’incontro odierno è stato aperto dalla relazione del presidente Luca Grilli che ha sottolineato il perimetro di influenza dell’associazione composta attualmente da oltre 60 imprese associate che formano una forza lavoro superiore alle 3.500 unità; numeri che – come spiega la sempre Ancip – “ribadiscono lo status di organizzazione datoriale di riferimento per la portualità italiana, riunendo sotto un’unica sigla sia le imprese operanti ex articoli 16, 17 e 18, sia le concessionarie inquadrate nell’articolo 6 della legge 84/94”. Una massa critica che, secondo Grilli, impone oggi un ulteriore salto di qualità nella gestione delle sfide di settore.
Proprio in virtù di questo scenario, e su indicazione del Consiglio di amministrazione, “è stata presentata ai soci una strategia di potenziamento su due fronti: economico-finanziario e organizzativo”. Il piano, esposto nei dettagli tecnici dal direttore generale Gaudenzio Parenti e dai consulenti dell’associazione, “prevede l’istituzione di nuovi gruppi di lavoro tematici e la conferma del supporto legale per le attività istituzionali. A sostegno di questa nuova architettura operativa, l’assemblea ha approvato anche una necessaria revisione delle quote associative, ritenuta indispensabile per garantire l’indipendenza e la forza d’azione dell’ente”.
Il resoconto dell’associazione parla di una “risposta della base associativa compatta, con gli interventi in sala e il voto finale che hanno certificato una piena sintonia con la dirigenza, validando un percorso strategico che negli ultimi anni ha permesso ad Ancip di accreditarsi come interlocutore privilegiato sui tavoli della politica e delle istituzioni. Il rinnovato attestato di stima conferisce all’associazione la legittimazione necessaria per affrontare le partite complesse che si apriranno a breve”.
Il nuovo corso operativo diverrà effettivo a partire da gennaio 2026, con un’agenda dei lavori che sembra già definita e serrata, e che ha priorità assolute quali la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei lavoratori portuali e la gestione delle vertenze che agitano il settore a livello nazionale e internazionale. Grande attenzione sarà rivolta anche alla riforma della legge 84/94, il cui approdo in Consiglio dei Ministri è dato ormai per imminente e su cui Ancip intende far sentire la propria voce a tutela della regolazione del mercato.
In chiusura il presidente Grilli ha accolto con favore l’unità d’intenti manifestata dall’assemblea, sottolineando come la capacità di fare sintesi sia la vera forza dell’organizzazione. La riunione si è conclusa con l’impegno a difendere lo sviluppo equilibrato della portualità italiana, considerata un asset strategico irrinunciabile per l’economia del Paese.
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