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Niente stipendi per i marittimi durante il soggiorno forzato a bordo delle navi Msc Crociere

Molti membri d’equipaggio imbarcati su navi di Msc Crociere sono ancora bloccati a bordo delle rispettive imbarcazioni in attesa di essere rimpatriati nei paesi d’origine e per queste settimane di ‘detenzione’ non riceveranno alcuna retribuzione. La riporta Business Insider spiegando che l’amministratore delegato di Msc Crociere (a Malta), Mario Aponte, avrebbe inviato nei giorni scorsi […]

di Nicola Capuzzo
15 Aprile 2020
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Molti membri d’equipaggio imbarcati su navi di Msc Crociere sono ancora bloccati a bordo delle rispettive imbarcazioni in attesa di essere rimpatriati nei paesi d’origine e per queste settimane di ‘detenzione’ non riceveranno alcuna retribuzione.

La riporta Business Insider spiegando che l’amministratore delegato di Msc Crociere (a Malta), Mario Aponte, avrebbe inviato nei giorni scorsi una lettera ai membri degli equipaggi mentre un altro documento circolato era una comunicazione interna. La stessa testata cita un post del blog dell’avvocato Jim Walker sul sito Cruise Law News nel quale sono stati riportati i contenuti di documenti secondo i quali Msc Crociere avrebbe chiesto ai propri marittimi di “rinunciare ai loro diritti legali relativi a futuri risarcimenti”. Una sorta di accordo tombale.

Entrambe queste missive datate 1 aprile (di cui Business Insider ha ricevuto copia) erano rivolte ai membri d’equipaggio ancora a bordo della flotta di navi della compagnia e non rimpatriati a causa degli effetti della pandemia di coronavirus in atto. I destinatari a inizio aprile venivano informati sul fatto che avrebbero “ricevuto una sistemazione in cabina singola, servizi di ristorazione, assistenza medica, accesso all’istruzione attraverso la nostra piattaforma di e-learning e comunicazione sociale gratuita attraverso il sistema informatico della nave”.

Allo stesso tempo la compagnia informava i lavoratori di aver “contattato le ambasciate dei rispettivi Paesi e tutte le autorità internazionali” al fine di agevolare il più possibile il loro rimpatrio. Nel frattempo è stata loro offerta e assicurata la possibilità di “rimanere a bordo della nave in cui si trovano fino a quando non vi sarà possibilità di tornare a casa sani e salvi”.

Ai destinatari della comunicazione, il cui “impiego a bordo era giunto a scadenza contrattuale” è stato poi comunicato che non sarebbero stati pagati, né che sarebbero stati invitati a lavorare fino a quando sarà possibile il loro rimpatrio. “Purtroppo, nonostante tutti i nostri sforzi, finora non è stato possibile trovare un piano di viaggio per riportarvi a casa in sicurezza, ma ci stiamo sforzando di farlo” si legge ancora nella lettera. A questo proposito, invece, Costa Crociere ha in previsione di utilizzare una propria nave, la Costa Mediterranea, per accompagnare i marittimi filippini e indonesiano nei loro paesi d’origine trasferendo in anticipo la nave dall’Italia all’Estremo Oriente.

Sempre secondo quanto riportato da Business Insider una prima versione della lettera inviata ai lavoratori a bordo da parte di Msc Crociere spiegava che il loro “contratto di imbarco è terminato alla data del lay-up” (disarmo) e quindi in coincidenza con “la data in cui la nave ha sbarcato tutti gli ospiti a bordo”.

“Vi saranno pagati tutti gli stipendi arretrati fino a quella data” ha scritto Aponte, ma il soggiorno successivo a bordo, per quanto vitto e alloggio siano offerti dalla compagnia, non produrranno reddito per i lavoratori. Oltre a ciò la compagnia ha posto alcune precise condizioni sui successivi imbarchi e sulle condizioni di salario.

Msc sempre negli stessi documenti ha anche specificato che i membri d’equipaggio ancora a bordo potranno ‘arrotondare’ svolgendo “attività lavorative selezionate”. Questi lavoratori verrebbero “pagati in base al pro-rata del salario di base calcolato sul tempo effettivamente lavorato. Per consentire ai membri dell’equipaggio di sfruttare questa opportunità, tali attività saranno assegnate a rotazione a chi avrà richiesto di partecipare al programma”.

A proposito infine del disarmo temporaneo delle navi, la nota interna di Msc specifica che “tutti i dipendenti di bordo previsti dal minimo organico riceveranno il salario di garanzia al netto delle ore di lavoro straordinario, che sarà pagato in base al servizio fornito”. L’equipaggio essenziale si riferisce al numero minimo di membri necessario per mantenere la nave in condizioni di sicurezza.

Tuttavia nella nota è scritto che “l’equipaggio minimo non è stato ancora attivato su nessuna delle sue navi” e ciò significa che per il momento la compagnia fondata da Gianluigi Aponte non ha ancora deciso di mettere la propria flotta in ‘disarmo a freddo’ (cold lay up).

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