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In flessione (-3,2%) i traffici del porto di Livorno nel primo semestre 2023

Calo marcato (-10,7%) per i container, in diminuzione del 5,6% i rotabili. A Piombino ‘effetto Golar Tundra’ sui traffici di rinfuse liquide

di REDAZIONE SHIPPING ITALY
30 Agosto 2023
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Traffici complessivamente in calo nel primo semestre del 2023 per il porto di Livorno. Lo scalo, segnala la AdSP del Mar Tirreno Centrale, nel periodo risulta aver movimentato 15.410.621 tonnellate di merce, il 3,2% in meno rispetto alla prima metà del 2022.

La flessione è marcata (-10,7%) per i container, con 348.273 Teu gestiti, e ha riguardato in misura maggiore (-28,6%) il trasbordo, pari al 12,8% del traffico complessivo. Pari a -7,2% il calo per i volumi da e per l’hinterland. La diminuzione è stata del 12,1% sulla movimentazione dei container vuoti e del 5,4% sui pieni, il cui andamento negativo, precisa ancora l’authority, “è stato determinato dalla esclusiva flessione dei volumi in export (-8,8%), mentre sull’import sono stati mantenuti i volumi dello scorso anno (+0,3%)”. Ad esclusione del trasbordo, sono stati movimentati 303 mila container da 20′.

Più contenuto il calo dei rotabili, segmento in cui si è registrata la movimentazione di 234.187 mezzi (-5,6%), mentre aumenta il traffico di auto nuove (286.220 unità, +18,1%). Si tratta, commenta l’ente nella nota, di un dato in linea con la tendenza del mercato italiano delle immatricolazioni di auto nuove (+23%), spinto dalle consegne di vetture ordinate ancora nel 2022. Da vedere quindi se il trend sarà confermato anche con la progressiva normalizzazione della logistica.

Nel semestre nello scalo risulta inoltre stazionaria la movimentazione di prodotti forestali in break-bulk (- 0,4%, 1.092.768 tonnellate). Relativamente alle rinfuse, il porto di Livorno osserva una crescita di quelle liquide (+15,5%, 3.264.967 tonnellate) e un calo di quelle solide (-16,5%, 294.293 tonnellate).

Passando al traffico passeggeri, l’authority parla di una crescita significativa. I crocieristi, pari a 197.483, sono aumentati nel semestre del 61,4%, mentre per i traghetti si registra un incremento del 21,6%, con oltre 997 mila transiti. Complessivamente sono stati quindi 1.194.522 i transiti nel porto toscano (+26,8%).

Dati in controtendenza invece a Piombino, dove i traffici sono aumentati del 4,3% a 2.045.509 milioni di tonnellate come effetto dell’entrata in funzione della Golar Tundra. Nel dettaglio sono state gestite 179.079 tonnellate di rinfuse liquide, con 168 mila metri cubi di gas naturale trasbordati sul rigassificatore Golar Tundra (arrivato con la nave metaniera Maran Gas Kalymnos).

In calo invece il traffico rotabile (del 7,3%), con un totale di 41.564 mezzi transitati dal porto, mentre aumentano i passeggeri, con 1.213.185 transiti complessivi (+9,5%). Nel dettaglio risultano in crescita sia i crocieristi (+27,3%, passati a 5.391 unità), e i passeggeri di traghetti (+9,4%, 1.207.794 unità).

Relativamente infine ai porti elbani, ovvero quelli di Portoferraio, Rio Marina e Cavo, l’authority riferisce di un aumento del traffico rotabile in tonnellate (+10,5%, a 1.342.136 tonnellate), accompagnatosi però a un calo unitario (-7,5%, 40.977 mezzi). Il traffico dei passeggeri dei traghetti è aumentato del 9,6%, per 1.197.560 transiti, mentre sono stati 9.970 i crocieristi in transito (+84,7%).

Nel loro insieme, i porti del sistema hanno archiviato la prima metà dell’anno con una movimentazione complessiva di 18.798.266 tonnellate di merce e un calo dell’1,6% su base semestrale.

“I dati sui traffici relativi al primo semestre fotografano una situazione complessa per la portualità italiana, alle prese con le incertezze legate all’esaurirsi della spinta dell’export a causa della debolezza della domanda globale” ha commentato il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri. “Sebbene Livorno abbia accusato al pari di altri porti le ricadute negative dovute a questi fenomeni macro-economici, vanno sottolineate le buone prestazioni del porto nel comparto chiave delle auto nuove, dei passeggeri e delle rinfuse liquide. Anche Piombino e gli scali portuali elbani hanno dimostrato di saper sfruttare le proprie caratteristiche di forza, fornendo un’ottima risposta dal lato del traffico passeggeri e di quello rotabile” ha concluso.

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