Riprendono le schermaglie a Venezia sui dragaggi e sulle crociere alla Marittima
Venice Port Community stigmatizza la protesta contro l’escavo del Vittorio Emanuele e il progetto Tresse-Channeling. Dubbi sulla posizione della Cgil
Il piano di escavi presentato nelle scorse settimane dall’Autorità di sistema portuale di Venezia, che comprende anche quello del canale Vittorio Emanuele III al fine di consentire l’accesso di navi da crociera (da 50-60mila tonnellate di stazza lorda) alla stazione marittima, ha rinfocolato la protesta del Comitato No Grandi Navi.
A esito di un’assemblea partecipata da varie sigle lo scorso weekend, infatti, in cui si è annunciata battaglia in sede di Valutazione di impatto ambientale dei progetti dell’Adsp e si è ricordato l’indirizzo allo spostamento fuori Laguna dato dal Governo Draghi con il decreto che prevedeva l’indizione di un concorso per realizzare un terminal esterno, sono state fissate varie iniziative di sensibilizzazione e protesta, che culmineranno con una manifestazione programmata per il 24 marzo.
Secondo le cronache locali anche la Cgil si sarebbe schierata contro lo scavo del Vittorio Emanuele attraverso un video del segretario della Camera del Lavoro Metropolitana di Venezia Daniele Giordano (assente perché a Roma per la manifestazione nazionale).
Veemente la reazione dell’associazione Venice Port Community, affidata a una nota del presidente Alessandro Becce: “Usare l’arma di un ambientalismo integralista per bloccare qualsiasi progetto, diffondere fake news come quella del trasferimento di fanghi inquinati nei nuovi siti di conferimento delle Tresse, conducono nella trappola di un immobilismo suicida. Le procedure di Via devono servire a costruire soluzioni, non come strumento per bloccare qualsiasi evoluzione. Venezia Port Community si sta adoperando per identificare progettualità percorribili che diano un futuro al ruolo strategico che il porto di Venezia svolge in Adriatico. Il progetto del Channeling sta mostrando che soluzioni concrete ed equilibrate per affrontare il futuro del porto sono non solo possibili ma migliorano del 50% la dispersione dei fanghi rispetto alla situazione di immobilismo attuale. Vpc sostiene la Adsp sul dragaggio del Vittorio Emanuele: riportare in attività la stazione marittima con navi di dimensioni ridotte, per loro natura caratterizzate da una clientela di alto livello, non può che contribuire a un turismo di qualità diverso dalle affluenze di massa che arrivano con molto meno clamore mediatico attraverso autobus e treni direttamente nel cuore del centro storico”.
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