Congestion fee introdotta anche al porto di Livorno
La ventila la Cna Fita, lamentando un aggravio di costi dovuto a presunti disservizi dei terminal container dello scalo

Problema annoso per i porti liguri ormai da tempo – ultimo in ordine cronologico il caso di Vado Gateway – il tema delle congestioni ai gate dei terminal container e della relativa risposta applicata da parte della categoria dell’autotrasporto è ora d’attualità anche a Livorno.
“Adesso basta, i maggiori costi dovuti ai ritardi al carico e scarico ai terminal contenitori non possono più essere assorbiti dalle imprese di autotrasporto e saranno quindi addebitati ai committenti” hanno infatti annunciato in una nota Massimo Angioli, presidente di Cna Fita Trasporti e il coordinatore di Cna Trasporti, Alessandro Longobardi “Abbiamo già richiesto ufficialmente all’Autorità di Sistema Portuale la convocazione di un tavolo per affrontare una serie di tematiche che stanno devastando le imprese del settore, una vasta gamma di inefficienze logistiche in ambito portuale che hanno come punto di ricaduta negativa i trasportatori”.
Alla Cna non interessa più sapere “le cause di questi ritardi che arrivano anche a superare le tre o quattro ore: sono questioni che non ci competono, a noi interessa che le aziende di trasporto lavorino con i tempi regolari. Se ci sono disservizi dovuti a congestionamenti, navi, picchi di lavoro, guasti, manutenzioni, vento o cos’altro, non devono ricadere sulle nostre imprese”.
Oltre ai disservizi nel mirino di Fita Cna c’è la gestione dei contenitori vuoti: “I terminal hanno ripreso a consegnare container inadatti al nuovo carico perché danneggiati, sporchi, maleodoranti o non totalmente vuoti; alla contestazione viene risposto di andarli a cambiare in altri terminal, con costi di trasporto e di tempi di guida che ricadono sempre sulle imprese. Questo non solo non è giusto, ma è contrario alla normativa che prevede che i vuoti siano consegnati già idonei. Anche questi costi dovrà pagarli la committenza, visto l’operato dei terminalisti”.
A creare disagio alle imprese di autotrasporto sono poi gli orari di lavoro dei terminal e l’affastellarsi dei controlli, problematiche che riverberano sui tempi di guida, variabile che incide moltissimo sulla redditività dei viaggi. Da qui la richiesta della convocazione di un tavolo da parte dell’Autorità di sistema portuale e il riferimento all’introduzione di una congestione fee: “A Genova e La Spezia è già stata ufficializzata la ‘congestion fee’, che certo non risolve le questioni logistiche, ma almeno allevia una parte delle spese dei trasportatori. Le aziende vogliono solo essere messe in condizione di lavorare. Bene che il porto di Livorno cresca, ma devono anche migliorare le condizioni di lavoro degli autotrasportatori”.
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