Le linee container Cina – West Africa sono diventate le più remunerative
A rendere meno sono quelle in direzione di Nord Europa e Mediterraneo, mentre i liner stanno riuscendo a non far cadere i noli sulle tratte transpacifiche tramite blank sailing e trasferimenti di capacità

Se in media i noli container per spedizioni marittime con origine Shanghai hanno perso dall’inizio dell’anno il 46,4% del loro valore, quelli per invii dallo scalo cinese in direzione del porto nigeriano di Lagos stanno seguendo una dinamica diversa.
Sebbene anche su questo corridoio – rileva Alphaliner – si sia osservato un calo consistente (-17,5%) da inizio 2025, il loro valore sta tenendo, soprattutto considerando che su altre tratte la perdita è stata ben maggiore (-73,9% ad esempio in direzione di Santos, in Brasile, o -57,9% per Rotterdam).
Di più: guardando ai ricavi per miglio nautico, la tratta Cina – West Africa si sta affermando (la settimana di riferimento è quella terminata lo scorso 30 aprile) come la più remunerativa tra quelle analizzate, con una media di 36,7 centesimi di dollaro per Teu per miglio percorso, seguita per importo, dalla rotta tra Shanghai e lo scalo sudafricano di Durban, con 29,2 centesimi per Teu per miglio nautico.
Un andamento, rilevano gli analisti, che probabilmente è anche alla base della decisione di Msc di dislocare su queste rotte alcune delle più capienti portacontainer in circolazione, come fatto recentemente con la Msc Diletta, unità di classe Megamax che, con i suoi 23.782 Teu di portata, ha segnato un record per la regione con gli scali effettuati prima a Tema in Ghana e poi al Lomé Container Terminal, del Togo.
Da evidenziare il fatto che le unità inserite dal carrier elvetico sulle tratte Far East West Africa saranno tolte dal trade Far East – Europa, il quale, secondo le rilevazioni di Alphaliner, è nel suo insieme il meno remunerativo di tutti, con ricavi di soli 8,7 centesimi per Teu per miglio nautico per le linee Shanghai – Rotterdam e di poco inferiori ai 16 per quelle Shanghai – Genova.
Allargando lo sguardo all’andamento del mercato dei noli per il trasporto via mare di container nel suo insieme, si può rilevare come – sulla base dell’ultimo aggiornamento del Drewry Container Index – nella settimana terminata oggi si sia vista una risalita delle tariffe relative alle spedizioni dalla Cina verso i porti Usa, con la Shanghai – Los Angeles che segna un +5% a 2.713 dollari e la Shanghai – New York in risalita del 4% a 3.646 dollari. Un fenomeno che secondo gli analisti va letto come un indicatore della capacità dei carrier di correggere rapidamente il tiro in tema di dislocamento di capacità sul corridoio, tramite blank sailing o dislocamento di navi con capacità inferiore. Secondo Linerlytica, la riduzione di capacità (che nel concreto si starebbe traducendo soprattutto nel trasferimento di stiva dal Nord America verso le tratte Asia – Nord Europa e Asia – Med) avrebbe coinvolto 27 navi per circa 200mila Teu rimossi da aprile a questa parte. Proprio rispetto a questi ultimi due trade, si segnala che – sempre stando al Drewry Container Index – anche nell’ultima settimana è proseguita la discesa dei noli, con la Shanghai – Rotterdam in calo del 7% a 2.046 dollari e la Shanghai – Genova che segna un -4% a 2.766 dollari.
Da notare, a margine, che questo riversamento di capacità dalle tratte transpacifiche sarebbe al momento un fenomeno limitato al trasporto marittimo. Nel segmento delle spedizioni aeree, secondo la società di consulenza specializzata Rotate, la stiva sottratta alle rotte in questione – 50 aerei frieghter di grandi dimensioni negli ultimi tre giorni – non è stata trasferita su altri trade ma al momento tenuta fuori dall’attività commerciale.
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