Pubblicate dalle Capitanerie le istruzioni per sperimentare i biofuel sulle navi
Definite le prescrizioni tecniche e operative per il rifornimento e l’utilizzo in Italia di Fame e Hvo a bordo

Nell’attuale scenario di transizione energetica che caratterizza il trasporto marittimo, “l’utilizzo di combustibili alternativi di origine biogenica, come il Fame (Fatty Acid Methyl Esters) e l’Hvo (Hydrotreated Vegetable Oil), rappresenta una delle principali soluzioni immediatamente disponibili per ridurre le emissioni di gas a effetto serra derivanti dall’attività navale”.
È con questa premessa che il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto ha introdotto una circolare non di serie appena diramata per offrire alle compagnie armatoriali “prescrizioni tecniche e operative” per la “sperimentazione dell’impiego di biocarburanti Fame e Hvo a bordo delle navi”: “Negli ultimi anni, grazie a sperimentazioni condotte a livello internazionale e all’evoluzione delle normative tecniche (ISO 8217:2024), il biocombustibile, prodotto prevalentemente da biomassa, ha dimostrato di poter rappresentare un’alternativa concreta alle fonti fossili, contribuendo a ridurre significativa-mente l’impronta ambientale del trasporto marittimo”. Nei giorni scorsi al porto di Napoli erano andate in scena i primi rifornimenti su una nave da crociera di Disney Cruise Line.
Secondo il Comando, tuttavia, “l’impiego di biocarburanti comporta anche delle sfide operative e tecniche da considerare attentamente, quali, ma non limitate solo a queste: la stabilità nel tempo del combustibile e la sensibilità all’invecchiamento; la possibile crescita microbica nei serbatoi se non correttamente gestiti; la maggiore viscosità e minor potere calorifico, che possono influenzare i consumi; la necessità di verificare la compatibilità dei materiali e dei sistemi di bordo; le prestazioni a basse temperature, che possono richiedere sistemi di riscaldamento”.
Da qui la definizione di “un quadro di riferimento per la gestione delle sperimentazioni in corso e future, al fine di valutare in modo strutturato l’idoneità tecnica dei biocarburanti sulle diverse tipologie di navi; raccogliere evidenze operative e documentali utili allo sviluppo di norme e linee guida; consentire alle Company di contribuire attivamente alla transizione energetica del settore marittimo in sicurezza e conformità normativa”.
La circolare prevede poi che le compagnie forniscano una dettagliata reportistica al Comando e avverte che le istruzioni sono da considerarsi in divenire, essendo possibili e probabili aggiornamenti sia degli standard industriali che degli orientamenti normativi anche di organismi internazionali come l’Imo.
“Infine – chiarisce la circolare prima di articolare le prescrizioni – il rilascio dell’autorizzazione all’impiego continuativo dei biocarburanti sarà valutato sulla base dei criteri adottati per la fase della sperimentazione, che potrà continuare, nel contempo, applicando le misure contenute negli allegati alla presente, e degli esiti della documentazione presentata ed eventualmente aggiornata in esito all’esperienza maturata nella fase iniziale”.
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