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Dal tribunale di Milano è arrivato l’ok all’omologa del concordato di Moby

Adesso il Gruppo Msc potrà entrare al 49% nel gruppo di Vincenzo Onorato a fronte di un’iniezione di capitale pari a 150 milioni di euro

di Nicola Capuzzo
24 Novembre 2022
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“Moby S.p.A. annuncia che in data odierna il Tribunale di Milano ha omologato il concordato della Compagnia e della sua controllata CIN S.p.A. Con il decreto di omologa il Tribunale ha rigettato l’unica opposizione promossa dalla Grimaldi Euromed S.p.A. condannandola al pagamento delle spese”.

Il tanto atteso via libera al salvataggio di Moby è dunque arrivato: l’omologa del concordato preventivo segna di fatto il via libera alla ristrutturazione finanziaria sia della ‘balena blu’ che della controllata Compagnia Italiana di Navigazione sancendo al contempo anche l’ingresso, da formalizzare a breve, di Msc (che già controlla Grandi Navi Veloci) nell’azienda controllata da Vincenzo Onorato e guidata dai figli Achille e Alessandro. Come recita la breve nota diffusa da Moby infruttuoso è stato l’ultimo tentativo del Gruppo Grimaldi di ostacolare la chiusura dell’operazione; Grimaldi Euromed aveva chiesto danni per 147 milioni di euro sostenendo anche presunte violazioni delle norme antitrust da parte della società che fa capo alla famiglia Onorato.

Come noto il piano di salvataggio presentato al tribunale dal gruppo controllato da Vincenzo Onorato prevede l’ingresso al 49% del Gruppo Msc per 150 milioni di euro a seguito dell’omologa dei concordati preventivi sui quali, tra fine Giugno e metà Luglio, le rispettive adunanze dei creditori di Moby e di Compagnia Italiana di Navigazione avevano espresso a larga maggioranza parere favorevole alle ristrutturazioni dei debiti proposte.

L’operazione di salvataggio prevedrà: i) la costituzione di un fondo chiuso (ShipCo); ii) la cessione da Moby e CIN a ShipCo della maggior parte della loro flotta (9 navi per 333,5 milioni di euro), in cambio della fornitura di nuova finanza e l’assunzione di debiti; iii) la fusione di Moby e CIN (OpCo); iv) il noleggio da ShipCo a OpCo della flotta acquistata e la vendita di alcune navi tra il 2022 e il 2025; v) il riacquisto (a determinate condizioni) della rimanente flotta da parte di OpCo entro il 2025.

I debiti finanziari del gruppo ammontano complessivamente a circa 664 milioni di euro, di cui 320 milioni di euro dovuti come detto agli obbligazionisti (inclusi gli interessi), 180 milioni allo Stato e altri 163 milioni alle banche. Questi debiti saranno cancellati, rispettivamente, per circa 59 milioni, 117 milioni e 98 milioni. Soltanto il debito verso Tirrenia in A.S. sarà come detto rimborsato al 40% per 82 milioni, mentre il debito rimanente delle banche (circa 104 milioni) e dei bondholder (circa 204 milioni) sarà rifinanziato come junior debt.

E’ prevista poi l’erogazione di nuova finanza senior per 63,2 milioni di euro da parte dei bondholder dell’Ad hoc group, alcune banche e Banca Finint ed è prevista inoltre la possibilità per i sottoscrittori della nuova finanza di elevare al rango senior sino a 60 milioni di euro dei loro crediti pregressi, il tutto con cedola cash del 7% all’anno e cedola PIK del 5% da pagare a scadenza al 2025. I finanziatori della nuova finanza riceveranno inoltre degli strumenti finanziari partecipativi (SFP) per un valore minimo di 25 milioni di euro e che, nel caso di qualsiasi sovraperformance, potrebbero consentire il pieno recupero dei crediti vantati in sede di concordato. In ogni caso, al termine dell’operazione, il debito finanziario complessivo del gruppo sarà composto da 123,2 milioni di senior debt e da 307,6 milioni di junior debt. Considerando poi l’aumento di capitale da parte di MSC, a fine operazione il debito finanziario netto del gruppo sarà di circa 316 milioni.

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