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Nuove strutture, simulatori e impianti nei programmi futuri dell’accademia Imat

L’accademia di Castel Volturno ha aperto le porte alla stampa e nell’occasione il direttore e fondatore Rosario Trapanese ha alzato il velo sugli ambiziosi programmi di investimento del centro di formazione

di Nicola Capuzzo
11 Gennaio 2023
Stampa

Castel Volturno (Caserta) – Imat (Italian Maritime Academy Technologies) si prepara ad avviare una nuova, ambiziosa, fase di sviluppo e crescita con un importante piano d’investimenti. Ad annunciarlo, in occasione di una visita organizzata per consentire alla stampa di conoscere la struttura, sono stati il fondatore e direttore tecnico, capt. Rosario Trapanese, e l’azionista del centro di formazione, Erminia Della Monica.

Nato nel 2006 ed evoluto negli ultimi 15 anni anche grazie al supporto del Gruppo Cafima della famiglia Cafiero – Mattioli (che nel 2021 è uscita cedendo il suo 50%), Imat oggi offre percorsi di formazione completa degli equipaggi; dai corsi obbligatori Stcw a quelli raccomandati dall’Imo. Oltre 50 sono le compagnie di navigazione con cui sono stati stretti accordi, 25.000 i marittimi formati in media ogni anno, 40 le aule, 80 gli istruttori, 3 i simulatori di navigazione a 360°, 2 i simulatori di sala macchine, 21 i simulatori di mini-bridge, 290 le work stations e 165 le camere dove possono alloggiare i corsisti. Al complesso di simulatori esistenti presso la sede dell’accademia si aggiungono poi le aree esterne: due campi per corsi e prove antincendio (con la riproduzione di una sezione di nave distribuita su tre livelli), due piattaforme galleggianti realizzare su un lago privato di circa 200mila mq e infine due piscine per la parte pratica dei corsi di sopravvivenza e salvataggio. Spazi, strutture e corsi che annualmente generano un volume d’affari nell’ordine dei 10 milioni di euro con margini di profitto che ogni anno vengono reinvestiti per avviare nuovi investimenti.

“Le strutture attuali non sono sufficienti e per questo intendiamo realizzare un nuovo edificio che sorgerà a Villa Literno (Caserta)” ha annunciato Trapanese snocciolando durante la visita dell’accademia tutto il ricco piano d’investimenti in programma nel prossimo futuro. “Dagli attuali 140 passeremo a 300 dipendenti entro 5 anni – ha proseguito – e i corsi operativi dagli attuali 185 diventeranno 500 entro tre anni; le aule da 40 saliranno a 100. Abbiamo molte richieste da varie società armatoriali e alcuni dei corsi di formzione più innovativi in questo momento riguardano il Polar Code (la navigazione nei mari artici, ndr) e le gestioni ambientali”.

Nei piani di Imat per il futuro c’è poi “una nuova area tecnica con una sala macchine da 2.000 mq”, “due nuovi simulatori larghi 36 metri e del valore di 5 milioni di euro ciascuno e uno di questi replicherà in dimensioni reali il ponte di comando di una delle ultime navi da crociera appena costruite”, così come “arriverà a Castel Volturno anche un motore Wartsila nuovo”. Uno dei nuovi simulatori simulerà anche il sistema di posizionamento dinamico (dynamic positioning) delle navi che tradizionalmente sono impiegate nell’offshore al servizio delle grandi piattaforme petrolifere, mentre un altro replicherà un rimorchiatore Damen e sarà composto anche da un sistema basculante che garantirà l’effetto del moto ondoso marino durante la manovre e gli esercizi di simulazione. L’attività di risk assesment portuale (simulazione, calcoli e ‘certificazione’ della manovra di navi con dimensioni fuori sagoma all’interno di bacini portuali) negli ultimi anni è diventata un segmento d’attività molto importante e sul quale Imat intende continuare a investire con forza. Negli spazi esterni, poi, oltre al continuo rinnovamento delle piattaforma galleggianti, troverà spazio in futuro anche la sezione di prua di una nave per effettuare prove di ormeggio (mooring real activity).

A detta dello stesso capt. Trapanese, oltre alle dotazioni tecnologiche e alle attrezzature di cui il centro dispone, il segreto del successo di Imat (che consente di garantire costi dei corsi inferiori rispetto a molti altri centri di formazione) sono l’economie di scala ottenibili dal fatto che “ogni anno sono molti i marittimi che scelgono questo centro per effettuare corsi d’idoneità professionale. Nell’interesse di tutti (istituzioni, lavoratori marittimi e compagnie di navigazione) investiamo per essere sempre competitivi e rendere la formazione un costo più basso possibile”.

Oltre al fondatore e direttore tecnico e a sua moglie (Erminia Della Monica), il top management di Imat è composto da Modestino Manfredi (Imat training coordinator manager), Diego Esposito (technical manager), Vincenzo Lo Pinto (quality manager), Aniello Mazzella (maritime representative & Csm manager) e Giovanna Giovanditti (domestic & foreign accreditation manager). Alcuni di loro sono comandanti con alle spalle esperienze professionali in primari gruppi armatriali come Carnival e Saipem.

Oltre all’attività svolta in Italia, Imat è un centro di formazione riconosciuto anche da altre bandiere (Bahamas e Malta) e istituzioni estere (The Nautical Institute) e aderisce ad associazioni come Confitarma, Assarmatori e Intertanko.

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