Acciaio: movimentazione in crescita ma il mercato resta debole
L’ufficio studi Siderweb rileva un aumento dell’import di materie prime siderurgiche nei primi mesi 2023, ma lo ritiene un’anomalia
“Il mercato dell’acciaio sta patendo dal punto di vista produttivo a livello globale. In particolare, in Ue l’output di acciaio è in calo da 17 mesi consecutivi; in Italia, lo è stato in 15 degli ultimi 17. Non si è registrata una grande differenza nell’andamento di prodotti lunghi e piani, segno che è un problema di mercato, non di prodotto. Quanto alla bilancia commerciale italiana nel settore siderurgico, oggi siamo sui minimi delle importazioni nette da inizio 2021: Il mercato è bloccato non solo da parte dell’offerta, ma anche della domanda. Stiamo chiamando poco materiale dall’estero. Ormai da mesi il consumo di acciaio si sta raffreddando”.
A fare il punto sul mercato siderurgico nazionale è stato il responsabile dell’Ufficio Studi Siderweb, Stefano Ferrari, nel corso di un webinar. Secondo i dati presentati, gennaio e febbraio 2023 sembrerebbero in realtà in controtendenza con lo scenario delineato, perché le importazioni di materie prime siderurgiche sono aumentate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma per Ferrari “questa crescita potrebbe essere stata frutto dell’apertura di una peculiare finestra di mercato e di particolari condizioni favorevoli, che poi molto probabilmente si sono ridotte. Inoltre, i prezzi sono in calo. La situazione è ancora delicata e non credo che ci siano inversioni di rotta in vista almeno fino all’estate”.
Nel primo bimestre dell’anno, l’import di rottame è aumentato di 60mila tonnellate (+7%) rispetto allo stesso periodo del 2022 e l’export è cresciuto del 2%. Analogamente l’import nazionale di ghisa è cresciuto del 6% e l’export, pur con volumi poco significativi in assoluto, è aumentato del 30%, mentre l’import di ferroleghe a gennaio-febbraio 2023 è aumentato del 10% (pur restando l’unica categoria sotto ai volumi del 2021).
“Appare piuttosto chiaro che oggi alle acciaierie non serve il rottame” ha commentato nel corso del webinar l’amministratore di Cometfer, Roberto Guardafigo: “Il primo trimestre dell’anno è stato in linea con l’andamento del 2022 – ha spiegato –. Anche a marzo e aprile si è lavorato abbastanza bene. I problemi sono arrivati a maggio, quando il mercato si è fermato”.
Quanto alla ghisa, “i primi 3 mesi dell’anno sono stati abbastanza buoni. Le fonderie hanno lavorato; anche la ghisa da affinazione è stata venduta. Non si può dire che i pronostici negativi di fine 2022 si siano realizzati, anzi siamo stati tutti positivamente sorpresi da questo primo trimestre” ha dichiarato Cinzia Vezzosi, vicepresidente di Assofermet ed Euric: “Poi, però, è cominciata una fase di discesa, anche perché c’è molta disponibilità”.
Infine, il mercato delle ferroleghe “non è stato molto brillante nel 2022: abbiamo registrato un calo molto deciso nel secondo semestre, che si è protratto anche nel primo trimestre del 2023” ha spiegato Gianmichele Foglia, direttore commerciale di Metalleghe: “Negli ultimi 9 mesi ci sono state riduzioni importanti dei prezzi; certo, si erano raggiunti livelli non sostenibili, ma speravamo in una discesa più lenta. Ora, nel secondo trimestre, la curva sta un po’ respirando. Vedo un quarto trimestre di rilancio, che poi dovrebbe progressivamente aumentare nel 2024”.
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