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Nel 2023 aumentate le rotte di importazione del Gnl verso il rigassificatore di Rovigo

L’anno passato sono state 75 le navi metaniere ricevute da Adriatic Lng, in prevalenza provenienti da Qatar e Stati Uniti ma non solo

di REDAZIONE SHIPPING ITALY
14 Marzo 2024
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Adriatic Lng ha comunicato i dati della sua attività nel 2023 che evidenziano, oltre alla strategicità dell’impianto per il Paese anche il suo record nell’immissione di gas naturale nella rete italiana.

Partendo dal Gnl ricevuto: lo scorso anno sono state 75 le navi metaniere ricevute da Adriatic Lng, in prevalenza provenienti da Qatar e Stati Uniti ma anche da altre aree geografiche, tra cui, per la prima volta, dal Mozambico, contribuendo in questo modo all’apertura di nuove rotte di importazione del Gnl verso il nostro Paese. In totale, dal 2009 al 2023, sono state 1058 le navi metaniere giunte al rigassificatore situato in provincia di Rovigo, per un totale di 92 miliardi di metri cubi di gas immessi nella rete nazionale gasdotti.

Il terminale di rigassificazione situato al largo della costa veneta ha, infatti, immesso in rete 8,5 miliardi di metri cubi di gas naturale (+7% rispetto al 2022 che aveva fatto registrare il migliore risultato di sempre con un volume di gas pari a 7,9 miliardi di metri), arrivando a soddisfare oltre il 14% dei consumi nazionali di gas e confermandosi terza fonte di ingresso per le importazioni di gas in Italia.

Sempre maggiore la rilevanza del gas naturale liquefatto (Gnl) nel mix energetico italiano: nel 2023, le importazioni nette di Gnl nel nostro Paese sono state pari a 16,6 miliardi di mc, (+ 16,8% rispetto al 2022) e arrivando a soddisfare il 27% del fabbisogno nazionale di gas (che si è attestato a 61,5 miliardi di mc, con un calo del 10,1% sul 2022, dovuto prevalentemente alle temperature invernali particolarmente miti, alle riduzioni dei consumi industriali e del termoelettrico, oltre ad una maggiore attenzione al risparmio e all’efficienza nell’ambito del riscaldamento domestico).

Dei 16,6 miliardi di mc provenienti dai terminali di rigassificazione italiani – si apprende dalla nota – più del 50% è stato immesso in rete da Adriatic Lng che si è confermata come un’infrastruttura affidabile e sicura per i propri clienti, con un tasso di affidabilità delle operazioni e volumi rigassificati e riconsegnati nella rete nazionale pari al 99,6%.

Nel suo commento dei dati il direttore delle Relazioni esterne di Adriatic LNG, Alfredo Balena, ha sottolineato la strategicità dell’impianto per l’Italia e l’Europa ed ha evidenziato che gli 8,5 miliardi di metri cubi di gas naturali immessi da questo nella rete nazionale rappresentano un quantitativo di energia  equivalente ai consumi energetici complessivi dell’intera regione Veneto e Lombardia di un anno.

“La sicurezza degli approvvigionamenti energetici in Europa e in Italia è e sarà sempre più basata sul Gnl.” – ha detto Balena – “La crescita significativa delle importazioni di Gnl che si sta verificando in questi ultimi due anni è legata agli sforzi per ridurre la dipendenza e aumentare la resilienza del sistema del gas europeo, che stanno spingendo l’Italia e l’Europa a massimizzare l’uso delle infrastrutture Gnl esistenti e, in molti casi, ad aggiungere nuova capacità di importazione di Gnl. Per questo abbiamo presentato una richiesta per autorizzare un progetto di incremento della capacità di rigassificazione del nostro terminale di 0,5 miliardi di metri cubi per anno. Questa nuova capacità che potrebbe essere disponibile a partire dal 2026 è stata già allocata per i prossimi 20 anni, se si concluderà positivamente l’iter autorizzativo.”

Con una capacità di rigassificazione massima di 9,6 miliardi di metri cubi l’anno (di cui 0,6 miliardi mc non costante), Adriatic Lng è il principale rigassificatore italiano e l’unico in grado di accogliere le navi metaniere con capacità fino a 217.000 metri cubi liquidi (cd. “super large scale carriers’ vessels”), tra le più grandi a disposizione del mercato, con un evidente beneficio in termini di ottimizzazione dei volumi scaricati.

Nella nota l’azienda riporta anche la situazione del mercato del gas: in Italia i consumi pari a 61,5 miliardi di metri cubi, hanno subito un calo del 10,1% sul 2022 dovuto alle temperature invernali particolarmente miti, alle riduzioni dei consumi industriali e del termoelettrico, oltre ad una maggiore attenzione al risparmio e all’efficienza nell’ambito del riscaldamento domestico. Il Paese con 2,9 miliardi di metri cubi di produzione nazionale  (-9,9% rispetto al 2022), resta fortemente dipendente dalle importazioni per l’approvvigionamento di gas (che coprono circa il 95% del fabbisogno nazionale).

Dal lato infrastrutture di importazione per il mercato italiano del gas queste sono composte da: sei gasdotti provenienti dall’Europa Nord-Occidentale (Transitgas – Passo Gries), dalla Russia (Tag – punto di interconnessione di Tarvisio e Gorizia), dalla Libia (Greenstream – Gela), dall’Algeria (Ttpc – Mazara del Vallo) e Azerbaigian (Tap – Melendugno) e da quattro terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto (Gnl Italia; Olt Offshore Lng Toscana; Adriatic Lng; Fsru Piombino).

Nel 2023 le importazioni via gasdotto sono state pari a circa 45 miliardi di metri cubi ( 73,1% del fabbisogno nazionale di gas), registrando una flessione del -22,5% rispetto al 2022. In particolare, sono crollate del 79,7% le importazioni di gas dalla Russia rispetto allo scorso anno e di 10 volte dal 2021, quando erano circa 29 mld mc. Il gas proveniente dalla Russia è pari al 4,7% della domanda italiana (era il 20,4% nel 2022 e il 40% nel 2021).

Il principale fornitore di metano è oggi l’Algeria, con 23 mld mc (-2,2% sul 2022), che coprono il 37,4% della richiesta nazionale (era il 29% circa nel 2021).

Al secondo posto come punto di fornitura da gasdotti è il metano proveniente dall’Azerbaigian tramite il Tap: al suo terzo anno di funzionamento, ha distribuito quasi 10 miliardi di metri cubi (-3,2% sul 2022). Il gas dal paese asiatico rappresenta il 16,2% del totale importato.

Dopo la forte crescita di import dall’hub del Nord Europa nel 2022, l’anno scorso sono arrivati da qui 6,5 mld mc di gas, con un calo del 13,5%. L’import dalla Libia segna uno stop con 2,5 mld mc (-3,2% sul 2022).

Infine – conclude l’analisi di Adriatic Lng – per quanto riguarda le importazioni di Gnl via nave, nel 2023 nei rigassificatori italiani sono arrivati 16,6 miliardi di metri cubi di mc, circa 2,4 mld in più rispetto al 2022 (+16,8%), aumentando il proprio peso nel mix energetico nazionale, grazie alla flessibilità nei trasporti di cui può godere rispetto al gas commerciato via gasdotto.

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