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Barbara (Hhla): “L’organico crescerà, anche col terminal automatizzato”

Il manager del gruppo tedesco spiega che sull’erigendo Molo VIII si incrementeranno gli standard di sicurezza sul lavoro rispetto ai terminal tradizionali

di Nicola Capuzzo
26 Aprile 2024
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A valle dell’articolo che SHIPPING ITALY ha dedicato all’avvio da parte di Logistica Giuliana, società del gruppo Hhla, della procedura di autorizzazione ambientale, con un documento che sottolineava l’alto grado di automazione di entrambe le ipotesi di allestimento dell’erigendo Molo VIII (la tecnologia Asc “consente la totale assenza di personale”), Antonio Barbara, amministratore delegato della filiale italiana del gruppo amburghese, ha fornito alcuni elementi di dettaglio sul progetto.

In dettaglio in cosa concretamente consisterà l’elevata automazione prevista per il futuro container terminal al Molo VIII?

“Hhla è impegnata a trasformare il nostro terminal Hhla Plt Italy nel gateway Adriatico più moderno e sostenibile. Il progetto sarà realizzato in più fasi ed in linea con le necessità del mercato. A questo scopo, Hhla prevede ulteriori investimenti nei prossimi anni, con particolare attenzione all’automazione, all’avanguardia tecnologica ed ambientale”.

Quanto e quale impatto in termini di occupazione il nuovo terminal genererà?

“Dall’avvio delle operazioni commerciali, circa tre anni fa, ad oggi, Hhla Plt Italy ha creato nuovo lavoro per 175 persone. Nel corso delle varie fasi di espansione del terminal, il numero delle persone che lavora con noi continuerà a crescere. Ad esempio nel nostro terminal Altenwerder di Amburgo, fortemente automatizzato, lavorano alcune centinaia di persone: i piani per Hhla Plt sono simili. L’automazione è un processo graduale che richiederà sempre e comunque personale specializzato con varie funzioni. L’introduzione dell’automazione nelle operazioni portuali incrementerà decisamente gli standard di sicurezza sul lavoro rispetto ai terminal tradizionali, oltre a produrre una significativa riduzione sull’impatto ambientale”.

Quali sono i volumi di traffico che Hhla si pone come target con l’ingresso in attività del nuovo terminal al Molo VIII?

“Le nostre stime per i prossimi anni prevedono una forte crescita dei volumi container che transiteranno attraverso l’alto Adriatico, da qui l’opportunità di creare capacità aggiuntiva per assorbire la crescita attesa”.

Come prevedete potrà essere gestita la collaborazione e la concorrenza con il Trieste Marine Terminal controllato dal gruppo Msc che è recentemente diventato anche partner di Hhla?

“La chiusura del procedimento relativo al passaggio di azioni di Hhla a Msc è ancora soggetta all’approvazione da parte delle autorità regolatorie competenti e del parlamento dello Stato della libera città anseatica di Amburgo. Grazie al pacchetto di maggioranza azionaria in Plt Italy, Hhla si è posizionata in un mercato in forte espansione dove può coglierne le eccezionali opportunità di sviluppo e partecipare attivamente alla definizione di nuovi e diversi flussi commerciali”.

In termini di domanda quali rotte e mercati il futuro terminal container del Molo VIII intende intercettare?

“Hhla Plt Italy permette una connessione veloce ed affidabile, favorendo la crescitadegli scambi commerciali tra i mercati del Mediterraneo orientale, dell’Adriatico con i mercati dell’Europa Centro-Orientale. Ogni settimana, il nostro terminal viene scalato da alcune delle principali linee di navigazione con diversi servizi container e RoRo, oltre che da navi di general cargo.  L’espansione del terminal permetterà di rafforzare ulteriormente queste relazioni commerciali, grazie alla possibilità di attrarre – insieme ai servizi regionali -anche i servizi intercontinentali”.

Quali tipologie e dimensioni di navi l’infrastruttura potrà accogliere?

“Nel prossimo futuro, la banchina sarà in grado di far ormeggiare le Ultra Large Container Vessel”.

Quale prevedete sarà il rail ratio dei traffici attraverso il Molo VIII?

“Un efficiente accesso alla rete ferroviaria che permette di raggiungere i mercati dell’Europa Centro Orientale è la chiave per lo sviluppo del nord Adriatico. Incluso nel progetto di sviluppo del terminal, c’è la realizzazione di un terminal ferroviario ad alta capacità che ben si combina con l’elevata e crescente capacità della rete ferroviaria di Trieste. Questo permetterà l’ulteriore sviluppo di Trieste come eccezionale hub ferroviario”.

Una volta attivo il Molo VIII l’attuale banchina di Hhla Plt Italy (l’ex scalo legnami) sarà destinata prevalentemente a traffici come ro-ro e multipurpose?

“Containers, rotabili, general cargo e servizi accessori sono parte integrante della strategia di espansione del terminal. Ci sarà sufficiente spazio per tutte le categorie merceologiche, mantenendo la flessibilità necessaria per destinare lo spazio necessario allo sviluppo dei diversi traffici e delle loro sinergie”.

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