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Agenti marittimi e armatori hanno rinnovato a Genova il Blue Agreement

L’accordo prevede che le navi delle compagnie aderenti completino il passaggio al combustibile con tenore di zolfo non superiore allo 0,1 % in massa a circa tre miglia nautiche dalla costa

di Redazione SHIPPING ITALY
30 Aprile 2024
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La Capitaneria di porto di Genova ha reso noto che, alla presenza del viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, è stato rinnovato l’accordo volontario applicabile alle navi che scalano il porto di Genova, noto come Genoa Blue Agreement.

A sottoscrivere il documento, che ha lo scopo di ridurre l’impatto delle emissioni in atmosfera delle navi, il direttore marittimo e comandante del porto, ammiraglio ispettore Piero Pellizzari, il sindaco di Genova, Marco Bucci, il direttore della direzione tecnica e ambiente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, Giuseppe Canepa, il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, il presidente di Confitarma, Mario Zanetti, il presidente di Assagenti, Paolo Pessina, i rappresentanti di alcune importanti compagnie di navigazione e agenzie marittime che hanno aderito direttamente all’accordo, e infne Rimorchiatori Riuniti del porto di Genova.

“Il rinnovo del Blue Agreement è pienamente in linea con l’obiettivo strategico di accrescere la sostenibilità ambientale delle attività portuali, che unisce la Capitaneria di porto di Genova, il Comune di Genova – firmatario per la prima volta dell’accordo – e l’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure occidentale, che tra l’altro ha varato un’ampia programmazione Green Ports finalizzata alla riduzione dei consumi energetici ed al miglioramento della qualità dell’aria. L’impegno comune di tutte le istituzioni coinvolte per la sostenibilità ambientale è essenziale per una città come Genova, dove il porto è connesso al tessuto urbano e le navi ormeggiano in prossimità di aree densamente popolate. Nello stesso tempo è fondamentale l’impegno delle Compagnie di navigazione, che adottano politiche ambientali aziendali, sostengono investimenti in nuove tecnologie e rispettano normative volontarie tese a ridurre costantemente l’impronta ambientale delle proprie attività, con particolare riferimento alla gestione migliorativa delle emissioni, dei rumori e dei rifiuti, ed in generale alla tutela del mare, dell’aria e del clima” si legge nella nota.

La Capitaneria ha spiegato che “il Blue Agreement, la cui prima applicazione risale al 2019, si rivolge a tutte le navi che scalano il porto di Genova: navi da crociera, traghetti passeggeri e navi da carico, anche quelle che approdano a Genova senza una ben definita regolarità. In base alla normativa attualmente vigente, le navi in navigazione non possono utilizzare combustibili con tenore di zolfo superiore allo 0,5 % in massa, questo per ridurre la componente inquinante rappresentata dagli ossidi di zolfo (SOx) rilasciati in aria attraverso i gas di scarico; questa percentuale si riduce ulteriormente allo 0,1 % per le navi all’ormeggio in porto. Il Blue Agreement prevede che le navi delle compagnie aderenti all’accordo completino il passaggio al combustibile con tenore di zolfo non superiore allo 0,1 % in massa ben prima di essere all’ormeggio, ma già quando stanno per entrare nello schema di separazione del traffico del porto di Genova, a circa tre miglia nautiche (oltre cinque chilometri) dalla costa, nettamente in anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge. Le navi continueranno in seguito ad utilizzare combustibile a basso tenore di zolfo per tutta la permanenza in porto e durante le manovre di partenza, fino a quando non saranno nuovamente al di fuori dello schema di separazione del traffico. Inoltre, le navi si impegnano a monitorare i gas di scarico durante le manovre e lo stazionamento  all’ormeggio, informando prontamente la Capitaneria di porto e prendendo misure di mitigazione in caso di emissioni scure dai fumaioli, che a seconda delle circostanze e della loro durata potrebbero portare anche allo spegnimento dei motori che causano il fumo, naturalmente per quanto sia praticabile in piena sicurezza e sotto la competente valutazione del comandante della nave e del direttore di macchina”.

L’accordo si considera rispettato dalle navi che impiegano sistemi di lavaggio (scrubber) delle emissioni e da quelle alimentate con Gnl (gas naturale liquefatto) come pure, novità di rilievo, dalle navi che utilizzano combustibili alternativi senza componenti fossili, quali biofuel, ammoniaca, metanolo e etanolo, in linea con la decarbonizzazione del settore marittimo.

“Nell’ambito dell’accordo volontario, anche i Rimorchiatori Riuniti del porto di Genova si impegnano a utilizzare durante il servizio all’interno del bacino portuale e della rada combustibili con contenuto di zolfo non superiore allo 0,1 % in massa, mentre i mezzi di rimorchio all’ormeggio nell’area del Porto Antico saranno alimentati tramite le colonnine installate a terra, spegnendo tutti i motori di bordo principali ed ausiliari”.

La nota spiega infine che “L’accordo, salvo ulteriori proroghe, ha validità fino al 1° maggio 2025 quando il Mediterraneo sarà designato zona di controllo delle emissioni di ossidi di zolfo a seguito di apposita risoluzione dell’Organizzazione marittima mondiale, recepita dall’Unione Europea, da cui conseguirà l’obbligo anche per le navi in navigazione nel Mare Nostrum di utilizzare combustibili con tenore di zolfo non superiore a 0,1 % in massa – limite previsto adesso per le sole unità all’ormeggio in porto. In questo senso il Blue Agreement anticipa di un anno i nuovi limiti previsti a tutela dell’ambiente, e si affianca ad altre iniziative – come l’elettrificazione delle banchine del porto di Prà, delle riparazioni navali e presto delle navi passeggeri e dei traghetti del Porto Vecchio, oppure i progetti finalizzati a sostenere la transizione energetica delle infrastrutture portuali – che fanno del porto di Genova un riferimento a livello nazionale nel campo della sostenibilità”.

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