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Per Grendi risultati in crescita e una quarta nave (portacontainer) per una linea feeder da Cagliari

Nuova richiesta di concessione portuale e aperta una linea con l’Algeria in aggiunta a quella con la Tunisia per l’azienda della famiglia Musso che da quando ha lasciato Genova ha visto crescere il fatturato del 248%

di Nicola Capuzzo
11 Febbraio 2025
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Genova – Più investimenti, fatturato e personale ma soprattutto una quarta nave e una linea feeder per il trasporto marittimo di container con il terminal Mito di Cagliari come fulcro centrale.

Sono queste le ultime notizie annunciate dal Gruppo Grendi in occasione della consueta conferenza stampa di inizio anno per tracciare un bilancio dell’esercizio appena trascorso e per tracciare la rotta futura del gruppo che guarda già al 2028, anno in cui ricorrerà il 200° anniversario dell’azienda controllata e guidata dalla famiglia Musso.

Proprio per il terminal Mito l’azienda ha “presentato una nuova domanda di concessione per un periodo ventennale per il terminal del porto canale di Cagliari, dal momento che l’attuale concessione che ci è stata data nel 2021 scadrà a luglio 2025”. Ad annunciarlo è stato Antonio Musso, amministratore delegato di Grendi Trasporti marittimi. “La concessione attuale era per un periodo breve di prova, perché nel 2021 dopo l’uscita di Contship c’era da capire se sarebbe arrivato un operatore internazionale che potesse prendere tutto il vecchio terminal di transhipment. Oggi, a quattro anni di distanza non è avvenuto – ha spiegato il manager – quindi abbiamo presentato una domanda di concessione un po’ più ‘seria’ perché 4 anni non è un periodo che permette pianificazioni e investimenti, e contiamo di ottenere una concessione anche un po’ più grande”. La richiesta della nuova concessione è per 750 metri lineari di banchina e 190 mila metri quadrati di piazzale, contro i 620 metri lineari di banchina e 145 mila metri quadrati di piazzale della concessione attuale.

Altra novità importante in prospettiva è l’apertura, annunciata sempre da Antonio Musso, di una società chiamata Team (acronimo di Shipping Transport and Reliability) che offrirà una linea di trasporto container feeder “per la distribuzione dei container dal porto di Cagliari verso un network di porti limitrofi con concentrazione su Sud Italia e magari anche Nord Africa. Per questo progetto ‘lo-lo’ – ha aggiunto – abbiamo in previsione di prendere nei prossimi mesi una nave portacontainer in charter portando a quattro le unità in flotta. Per poi salire a cinque compatibilmente con l’andamento dell’attività”.

In pratica Grendi Trasporti Marittimi (il cui fatturato è cresciuto del 26%) si appresta ad aggiungere al tradizionale business del trasporto marittimo fra Sardegna e continente (Marina di Carrara) operato con due navi ro-ro e al collegamento avviato sempre da Cagliari con una terza nave ro-ro verso la Tunisia (Radès) e da poche settimane anche verso l’Algeria (Skikda), un altro collegamento per l’imbarco/sbarco lo-lo e il trasporto di container dal capoluogo sardo ad altri porti del Mediterraneo. “L’obiettivo della neonata società Star è quello di fornire ai clienti che già scalano Cagliari (Maersk e Msc) e ad altri un collegamento marittimo anche con porti lo-lo in Italia e in Nord Africa” ha proseguito Musso, sottolineando che, dopo Radès e Skikda stanno sperimentando anche altri scali in Algeria a Béjaïa, Algeri e Djen Djen.

Sempre a proposito di movimenti in flotta, il prossimo giugno una delle tre navi già operate lascerà spazio a un’altra ro-ro con maggiore capacità di trasporto.

Che le cose vadano bene per Grendi lo dicono i numeri: oltre 36 milioni di euro sono i fondi destinati agli investimenti per il triennio 2024-2026 (di cui 14 già effettuati l’anno scorso, il personale diretto è aumentato del 40% salendo a 236 unità (anche per effetto di una completa internalizzazione degli addetti nei magazzini eliminando così le cooperative di facchinaggio) e i ricavi nel solo 2024 sono cresciuti del 20% per una previsione di fatturato di circa 117,6 milioni di euro (rispetto ai 98 milioni del 2023). La rotta tracciata per il futuro è quella di una “forte accelerazione alle attività di diversificazione e internazionalizzazione del business”.

Il trasferimento obbligato prima dal porto di Genova e poi da quello di Vado Ligure sembrano aver fatto particolarmente bene a Grendi se si considera che negli ultimi cinque anni il fatturato è più che raddoppiato passando dai 57,5 milioni del 2020 agli oltre 117 milioni dell’esercizio appena chiuso e addirittura cresciuto del 248% dal 2016 a oggi.

A questo proposito Costanza Musso, anch’ella amministratrice delegata insieme al fratello Antonio, si commuove nel ricordare lo ‘sfratto’ dal porto di Genova ma ammette che quella è stato un punto di svolta. “Quando abbiamo lasciato Genova il 30 giugno 2011 non lo abbiamo fatto con gioia ma è stata la nostra grande fortuna. A Vado Ligure siamo stati accolti benissimo, una realtà portuale molto più friendly; a Genova la mancanza di spazi rende tutto difficilissimo e le regole del gioco sono molto pesanti. Marina di Carrara è una collocazione molto migliore anche per il fatto di essere maggiormente baricentrica rispetto al mercato della logistica”. La linea marittima operata dal gruppo in Liguria era maggiormente rivolta al trasporto di rotabili mentre ora in Toscana è particolarmente adatta anche all’imbarco di container attraverso il sistema di cassette.

Oltre alle opportunità il futuro prossimo presenta anche alcune minacce: “Il nostro costante impegno per aumentare competitività ed efficienza è una via obbligata per affrontare le sfide sui costi che pesano oggi sul settore della logistica” ha aggiunto Antonio Musso. Il riferimento è ad alcune voci di costo come l’atteso aumento delle accise sui carburanti, il nuovo Contratto collettivo nazionale Logistica e Porti (con un effetto previsto di aumento intorno al 8/10% sul triennio), l’aumento dei pedaggi autostradali per circa 1,8%, aumenti Istat dell’1,8%, aumento tariffe medie per autotrazione del 3% e l’impatto dell’Ets sul trasporto marittimo che passa dal 40 al 70% dei consumi di bunker. “Grendi oggi applica il valore più basso sul mercato rispetto a competitor per effetto dell’indice di riempimento delle proprie navi e dei consumi legati a velocità di navigazione inferiore resa possibile da minori tempi di sbarco e imbarco” sottolinea l’azienda.

A proposito infine dei trasporti terrestri dal novembre 2022 il gruppo ha avviato uno sviluppo di servizi intermodali ferroviari nel terminal di Marina di Carrara (dove a breve sarà aperto un nuovo gateway stradale dedicato) che ha visto transitare circa 308 treni, di cui 126 nel 2024 (con Dinazzano, Marzaglia, Arezzo, Melzo e Brindisi). Questi viaggi andata e ritorno su binari hanno trasportato in poco più di due anni oltre 253mila tonnellate di merci.

L’anno scorso per MA Grendi dal 1828, la società che si occupa dei trasporti nazionali e della distribuzione via terra, il fatturato è stato pari a 38,3 milioni (+5) a fronte di un volume di 1,6 milioni di quintali trasportati e 260.000 quintali distribuiti per mezzo della sua rete di magazzini di raccolta e distribuzione sul territorio nazionale.

Nel settembre 2024, inoltre, Grendi ha acquistato il magazzino di Olbia, precedentemente in affitto, che segue la realizzazione del secondo magazzino di 10mila mq che ha raddoppiato gli spazi a Cagliari dal 2023. Inoltre sono stati ottenuti in concessione nuovi spazi direzionali nel terminal di Marina di Carrara dove sarà riqualificata dal Gruppo una palazzina di circa 200 mq che ospiterà funzioni operative e aree comuni per i dipendenti.

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Costanza e Antonio Musso (Grendi)

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